venerdì 29 giugno 2007

Città per la Pace: perchè i cartelli


Marcia per la pace Perugia - Assisi, alla partenza

Su molti siti sui quali si sta svolgendo la discussione sulla rimozione dei cartelli "Città per la Pace" a Monza, alcuni commenti fanno una considerazione tipica di chi non conosce la loro storia. Vi si dice, infatti, che non è necessario scrivere "Città per la Pace" sui cartelli, visto che tutti siamo per la Pace e le città intorno a noi non sono certo guerrafondaie.

In realtà quei cartelli sono stati l'aspetto visibile di azioni concrete per la Pace, che lascio descrivere a Michele Faglia nel suo intervento in Consiglio Comunale sabato 23 giugno:

Dove andrà a finire l’impegno per la pace?

La delega attribuita al Sindaco è sparita come pure il cartello dell’Ufficio Pace presso la segreteria del Sindaco. L’assessore alla viabilità e sicurezza, intanto, ha già provveduto a far togliere alcuni cartelli stradali con l’indicazione, sopra Monza “Città per la Pace”:

Ritengo inaccettabile che l'assessore alla viabilità e sicurezza si permetta di eliminare, di sua iniziativa i cartelli Monza "città per la pace" e di assumere iniziative unilaterali senza quantomeno interessare il Consiglio Comunale che approvò un ordine del giorno specifico.

Sono moltissime le iniziative che in città sono cresciute credendo in questo progetto.

Monza aderisce da quattro anni agli Enti Locali per la pace partecipando oltre che alla "storica marcia della Pace Perugia-Assisi", ad iniziative di accoglienza e di scambio culturale "adotta un popolo", oltre che ai meetings delle "scuole di pace" (l'ultimo si è tenuto ad Ancona due mesi fa ed ha partecipato una classe della scuola Ardigò).

Il mondo della scuola, a vari livelli, ha prodotto seminari, riflessioni, convegni di studio e di approfondimento, dalle scuole primarie sino alle superiori ( Cittàdipace, Liceo Zucchi…) costruendo percorsi formativi attraverso le varie discipline di scolastiche, attraverso la letteratura, la storia, la filosofia, l'arte, le religioni.

Il mondo della cultura e dell' impegno sociale si è attivato con la promozione di eventi e di iniziative pubbliche sul tema della non violenza, dei diritti civili, del disarmo, contro il proliferare delle guerre e delle armi nel mondo.

Il mondo dell'associazionismo giovanile con larga parte del mondo cattolico ha assunto il tema della pace e della solidarietà come portante di percorsi educativi.

Il movimento interreligioso ha collaborato sul tema della pace, in questi anni, con l'Amministrazione comunale per creare condizioni di convivenza e rispetto reciproco tra le varie religioni, culture, etnìe nella citta di Monza ed in Brianza.

Molte altre le iniziative sono state promosse dal Tavolo della Pace di Monza e Brianza, che raccoglie le rappresentanze più attive del territorio, per far crescere una "cultura di pace" anche nel mondo sindacale e del lavoro.

La cooperazione internazionale si lega strettamente a questo tema e molti sono gli impegni assunti da Monza su iniziative in Africa (Uganda, Kenia, Senegal, Sarawi) oltre che in Sri-Lanka ed in Nicaragua.

Pochi mesi fa si è anche conclusa una prima fase di cooperazione istituzionale con Smederevo, città Serba, per un piano di condivisione di servizi amministrativi e di metodologie di partecipazione alla pubblica amministrazione nella logica di una crescita del ruolo e della centralità del cittadino.

Il Sindaco di Smederevo mi consegnò le chiavi della città durante la visita effettuata nel mese di aprile di quest'anno dopo la firma del protocollo di collaborazione tra i due Comuni.

Il tema della pace è assolutamente pertinente rispetto alla necessità di far crescere una comunità nella conoscenza ed accettazione reciproca delle "diversità", con lo scopo di evitare episodi di intolleranza e di lasciare spazio all'espressione di ogni comunità, che si senta accettata, accolta e non respinta.

Nel programma elettorale “Viva Monza che vive” avevo incluso l'impegno a costituire una "Consulta delle comunità" al fine di ufficializzare un rapporto permanente, condividere problematiche e soluzioni.

La città di Monza vuole continuare a crescere come città d'Europa, come città del Mondo.

Ernesto Teodoro Moneta, nostro conterraneo brianzolo, nel 1907 ricevette il premio Nobel per la pace, unico cittadino italiano insignito di tale altissimo riconoscimento.

Ma quanti altri monzesi e brianzoli, attraverso la loro attività imprenditoriale, professionale, culturale, sociale, di volontariato, hanno contribuito alla costruzione di una cultura di pace? Quanti nostri Giovannini d'oro?

Abdicare da questo impegno è come rinunciare a promuovere un valore supremo ed irrinunciabile della democrazia e della libertà.

Senza pace, infatti, non vi è nè giustizia nè libertà.

E che sia proprio una Amministrazione della Casa delle libertà a censurare il tema della pace mi pare un insostenibile paradosso.

Rivolgo quindi un appello all'assessore: si fermi. Faccia una pausa di riflessione. Può essere capitato che preso dalla foga, tipica di chi per molti anni è stato all'opposizione, abbia agito senza riflettere abbastanza. Ora che è in un ruolo amministrativo e di responsabilità ci pensi bene.

Domani risponderà ai tanti lettori di Monza la Città online che hanno criticato la rimozione dei cartelli. Sarebbe bello che ci dicesse che non vuole proseguire nella rimozione....

A presto
Gimmi

lunedì 25 giugno 2007

Città per la Pace: che fare?


Un cartello Città per la Pace all'ingresso della nostra città: per quanto sopravviverà ancora?

Sulla rimozione dei cartelli "Città per la Pace", tra ieri e oggi si è aperta una bella e partecipata discussione, suddivisa tra più siti Web e soprattutto nelle caselle della posta di singoli e di gruppi.
Sul giornale online, Monza la città, che ha il grandissimo merito di tenerci informati in presa diretta, la pagina dedicata alla notizia ha subito raccolto molti commenti.
Anche su Arengario compare lo scambio di email, al quale ho partecipato anch'io, tra alcuni iscritti al suo Forum. La notizia compare sul Blog di Pippo Civati, anche qui arricchita da diversi commenti e su di un articolo di ForumMonza.

La gran parte degli interventi si dichiara contraria alla rimozione dei cartelli, ed ora il tema, secondo me, è quello di capire cosa fare adesso. Mi piacerebbe si riuscisse a trovare una forma di mobilitazione che unisca la denuncia di quanto sta succedendo, la protesta contro un atto che offende tutti quelli che ritengono la Pace un valore universale, e la proposta di azioni concrete di Pace per fare in modo che quei cartelli non siano retorici.

Purtroppo è appena terminata, domenica scorsa l'iniziativa "fai fiorire la pace" organizzata da Green Men a Monza ed in Brianza. Ma possiamo pensare a molte altre iniziative, le occasioni non mancano... Ragioniamo un poco e poi sono sicuro ne uscirà qualcosa di buono.

A presto
Gimmi

domenica 24 giugno 2007

Monza non è più Città per la Pace



Caro Assessore alla Polizia locale e sicurezza Massimiliano Romeo.

Mi trovo a doverLe scrivere di nuovo, e non me lo aspettavo. Infatti ho saputo ieri che Lei, come primo Suo atto di governo, ha già avviato una sacrosanta operazione di pulizia delle strade, per eliminare cartelli che causano grave pericolo alla Sicurezza dei cittadini. Si tratta, come è noto dei cartelli che riportano la scritta "Città per la Pace", sovrastanti la scritta Monza.

Era ora. Pensi a quanti incidenti avranno causato. Eh sì, perchè l'automobilista si distrae. E poi la Pace, come le piste ciclabili, i dossi per rallentare le auto e le rotonde sono cosa di sinistra. Ora che siamo arrivati noi è ora di fare subito piazza pulita. Solo il Michele Faglia può sostenere che la Pace è un valore universale, che sta scritta nella Costituzione e che perfino il Papa, pochi giorni fa ad Assisi ha ribadito la necessità di impegnarsi per la Pace. Ma tanto ora è all'opposizione. Il Faglia, non il Papa.

Del resto il Suo sindaco è sicuramente d'accordo. Ha ripetuto continuamente che avrebbe cercato il dialogo con l'opposizione, che non avrebbe distrutto quello che di buono era stato fatto. Ma poi si è accorto che gli sarebbe toccato, questo autunno, andare alla marcia Perugia - Assisi, camminare per più di venti chilometri accompagnando il gonfalone del Comune. Che fatica, molto meglio evitarsela. Non c'è più il fisico.

A noi Padani, oh scusi, Monzesi, di quello che succede in Iraq, in Afghanistan, in Palestina o in Africa non ce ne importa nulla. Basta che se ne stiano a casa loro. E se ci sono decine di monzesi che vanno in quei paesi per portare aiuto e solidarietà lo fanno perchè a loro piace, non per la Pace.

Bene, bravo, continui così.
Con il mio massimo sostegno

Arch. Giovanni Perego, detto Gimmi

PS: mi è grata l'occasione per mostrarLe cosa si è evitato il Suo Sindaco.


Assisi, il gonfalone del Comune di Monza ed il suo sindaco

PPS: in mancanza dei cartelli, i distributori possono sostituirli...


Assisi, distributore pacifista

Ultimo PS, lo giuro:
Sono andato a comprare una nuova bandiera della Pace per sostituire quella che già avevo sul balcone, che era un po' scolorita...

giovedì 21 giugno 2007

Lettere aperte: dimenticavo...

Quando ho scritto l'articolo Lettere aperte, qualche giorno fa, ho dimenticato uno dei sassolini che volevo togliermi. Rimedio subito...

Caro Assessore Famiglia e politiche sociali Stefano Carugo. Lei è un volto nuovo per la politica a Monza, ma leggo sul sito Web del Comune di Milano che è già stato consigliere a Milano dal 2001 al 2006, eletto con 1.300 preferenze. Anche a Monza non è andata male, 713 preferenze e primo posto nel partito più grande, Forza Italia. Quasi inevitabile la nomina ad assessore. Per farsi conoscere in città, durante la campagna elettorale Lei ha utilizzato anche uno strumento tradizionale, i manifesti. In modo molto intensivo. Forse troppo...
Mi risulta infatti che i suoi manifesti siano stati attaccati ovunque, anche fuori dagli spazi in cui Le era lecito, coprendo i manifesti delle altre forze politiche. E ne ho le prove.
La invito a guardare il filmato che i simpatici candidati Umanisti hanno realizzato durante la campagna elettorale.

Le basta fare click qui.

La ringrazio per l'occasione che ha dato agli Umanisti per realizzare questo simpatico video. Avevamo proprio bisogno di amministratori che dimostrano che il rispetto della legalità viene al primo posto. E che in campagna elettorale si comportano in modo integerrimo e rispettoso degli avversari. Se il buongiorno si vede dal mattino...

Con i miei più cordiali saluti
Gimmi Perego

mercoledì 20 giugno 2007

Monza in Bici


Ricevo dal comandante Massimo Benetti, Presidente dell'Associazione Monza in Bici, alla quale mi onoro di appartenere, e pubblico molto volentieri. I grassetti sono miei. GP

Una nuova giunta amministrativa si sta insediando a Monza.

Salutiamo la giunta uscente che ringraziamo per gli interventi realizzati per favorire una mobilità dolce e sicura nella nostra città e nel contempo chiederemo alla prossima di continuare, senza pregiudizi di carattere politico, quanto è stato iniziato in questi ultimi anni. Favorire questo processo significa pensare a Monza e ai suoi cittadini; mettere a disposizione delle biciclette le necessarie strutture, come viene ormai fatto in tutta Europa, significa regalare ai monzesi una città più pulita e più vivibile.

I problemi legati al traffico sono numerosi e per contrastarli, non come unico rimedio, è necessario favorire la ciclabilità che rappresenta il più efficace antidoto a questo stato di cose. Le strade, o come meglio desideriamo chiamare noi, gli spazi, quelli che troviamo quando usciamo di casa, non devono necessariamente essere piste di traffico caotico, ma appunto spazi dove i cittadini possano incontrarsi e favorire la socialità di cui abbiamo estremo bisogno.

Non ci sono cittadini di serie A e di serie B, teoricamente, in realtà il cittadino che sale sulla propria bicicletta, non inquinante, non rumorosa, lenta ma efficace, è un cittadino discriminato che non ha più diritti . Noi chiederemo alla prossima giunta che anche ciclisti e pedoni abbiamo i propri diritti riconosciuti e naturalmente anche i doveri, pari dignità.

Gli spazi di cui sopra, dovranno essere a disposizione di tutti, pedoni, automobilisti, ciclisti, motociclisti, camionisti ecc…. e non solo di una categoria, quella dei cittadini automobilisti, che negli ultimi quarant’anni hanno visto dilagare il loro potere fino a trasformare le nostre città in un inferno di smog e rumore.

Le nostre città e Monza non è un’eccezione, si sono rimodellate a misura d’auto, ma l’uomo consapevole o no di questo, non sopporta questa situazione di vita e deve ricorrere sempre più a farmaci e placebo per sopravvivere. Per non parlare di aspetti più tristi come le malattie degenerative causate dall’inquinamento atmosferico e gli incidenti invalidanti o addirittura mortali. Questi ultimi sono diminuiti sensibilmente a Monza e questo ci fa capire che quella intrapresa è la direzione giusta, che non dobbiamo abbandonarla solamente perché una giunta di altro colore l’ha iniziata.

L’attuale sindaco Mariani, tra l’altro, ha aderito al nostro documento programmatico inviatogli prima delle ultime elezioni, e questo ci fan ben sperare rispetto alle intenzioni della giunta che sarà varata nei prossimi giorni. Superiamo tutti insieme il preconcetto che la bicicletta sarebbe sinonimo di povertà o di estrema lentezza (prove pratiche dimostrano il contrario) o che la bici va utilizzata solo la domenica per la gita con la propria famiglia. Centinaia di ciclisti pedalano la domenica per le strade della Brianza, e lunedì……tutti in auto.

La bicicletta è un efficientissimo mezzo di locomozione, silenzioso e pulito che contribuisce a diminuire l’effetto serra causa di estreme conseguenze pericolose purtroppo per il nostro pianeta. Abbiamo esempi bellissimi, senza scomodare il nord Europa perché sarebbe troppo facile, qui la distanza è enorme, ma anche in Italia città come Ferrara o Bolzano e molte città dell’Emilia hanno adottato le biciclette loro amiche. Anche la Spagna, da tempo ritenuta meno attenta a queste problematiche, ha superato di gran lunga la nostra Italia in fatto di ciclabilità, costruendo centinaia di chilometri di piste ciclabili e mettendo a disposizione numerosissime biciclette a noleggio (Barcellona è un esempio lampante). Ma vicino a noi Cologno monzese o San Donato sembrano città olandesi.

E i cittadini di Monza rispondono molto bene all’offerta; infatti nell’ultimo censimento realizzato dalla nostra associazione, con 8500 passaggi di biciclette in una breve mattinata di 3-4 ore, abbiamo registrato un incremento del 31% rispetto all’anno passato. Il 13% circa degli spostamenti in città avvengono sulla bicicletta. E’ come le strade, se costruiamo nuove strade, queste attirano nuove auto sempre più, ma se costruiamo nuove piste ciclabili, e Monza ha bisogno di una rete completa di piste ciclabili, attireremo sempre più ciclisti con i benefici che ora possiamo immaginare. Accanto alle ciclabili interventi di moderazione del traffico e zone a 30 km/h diffusi in tutti i quartieri, le “zone a 30” non devono essere un’eccezione ma una regola, soluzione ideale dove e' più difficile inserire una ciclabile.

Il cittadino come cittadino, chiede per cambiare più sicurezza per l’adulto, l’anziano e il bambino . Questo è il passaggio necessario e attraverso queste realizzazioni avremo anche una città più bella. Ricordando il messaggio gandhiano: "Siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo".

Massimo Benetti - presidente MONZAinBICI-FIAB

martedì 19 giugno 2007

Lettere aperte




In nero la crescita di Monza dal 1721 al 1990: l'edificazione ha ormai saturato il territorio comunale

Ho pubblicato poco fa un nuovo articolo nella rubrica Monza dal Cielo del giornale online Monza la città. Si chiama Lettera aperta al nuovo assessore al Territorio ed è un tentativo per aprire la discussione su di una scadenza di importanza fondamentale: l'approvazione definitiva del nuovo Piano di Governo del Territorio di Monza.
Lo puoi leggere facendo click qui o andando sul sito del giornale, http://www.monzalacitta.it/ e poi sulla destra scegliendo sotto le rubriche Monza dal cielo.
Naturalmente rimando alla lettura dell'articolo ogni considerazione, ma vorrei togliermi qualche sassolino anche per alcuni altri neo-assessori...

Caro Assessore alla Polizia locale e sicurezza Massimiliano Romeo. Nel nome del Suo assessorato Lei ha tolto il riferimento ad un piccolo problema: quello del traffico.
Ha certamente ha ragione, visto che è noto quante siano le vittime della criminalità a Monza, mentre invece gli incidenti stradali ormai sono scomparsi. Quindi appare evidente che i Vigili Urbani, ormai divenuti Polizia Locale andranno tutti impegnati nella repressione della diffusissima criminalità monzese. E che non si parli più di pedonalizzazione, Piani del Traffico Piste ciclabili e così via, che sono cose di sinistra. L'auto deve poter andare dove vuole, perbacco, siamo o non siamo nella Libera Padania? Ed allora via tutti i dossi, le rotonde i marciapiedi e quant'altro. Così gli incidenti, dopo essere diminuiti torneranno a crescere, ed il prossimo assessorato dovrà cambiare di nuovo il nome!

Caro Assessore Istruzione Parchi e Villa Reale Pierfranco Maffè. Lei ha già ricoperto la carica di assessore a Monza per diversi anni, quindi ha sicuramente grande esperienza e capacità. Ma perdindirindina, il suo non è un assessorato, sono due! Mi spiega, per cortesia, gli stretti legami tra Istruzione e Parco? Certo, è così bello fare lezione all'aperto, ma le problematiche, mi sembra, sono ben differenti. ed il progetto di restauro della Villa Reale non è cosa da poco. Il buon Michele Faglia aveva chiesto ai suoi assessori di dedicarsi a tempo pieno al loro compito istituzionale. Evidentemente Mariani le ha chiesto di lavorare anche la notte. Ce lo dica, noi siamo di sinistra e difendiamo i diritti dei lavoratori, le consiglieremo un buon sindacato!


Caro Assessore all’ambiente e acque Giovanni Antonicelli. Anche lei è già stato assessore a Monza nel passato, e non ha neanche cambiato nome, mi sembra, all'assessorato, né ha chiesto di averne due insieme: cominciamo meglio. Le voglio rivolgere un appello. Pochi mesi fa il Suo predecessore Michele Erba ha piantato centinaia di nuovi alberi. Li vedo spesso, alcuni sono proprio in Via Boito sotto le mie finestre. Bene, lei saprà che gli alberi giovani vanno curati: ecco, allora, se Lei lascerà andare questi alberi, se non li curerà e li vedrò avvizzire, allora mi avrà come Suo durissimo oppositore. Se invece gli alberi cresceranno, se insomma questa nuova Giunta saprà riconoscere quello di buono che è stato fatto in questi cinque anni, ecco che allora si potrà ragionare, collaborando dove è possibile, dividendosi dove è necessario ma con l'obiettivo di migliorare la nostra Monza...

Se vuoi leggere quello che ho scritto all'onorevole Romani, neo-assessore al Territorio, fai click qui.

Ringrazio Monza la città per le immagini.

A presto!
Gimmi

sabato 16 giugno 2007

Quanta bella gente 2


Sul palco del teatro Binario 7, Michele Faglia invita il pubblico ad intervenire

Giovedì 14 giugno, di ritorno da Treviso per lavoro sono riuscito a trovare la forza per andare al Binario 7, perchè non potevo mancare all'incontro convocato da Michele Faglia e tutto il centrosinistra "Per continuare, per ripartire".

Il teatro era strapieno, di quella stessa bella gente che ha sostenuto Michele durante la campagna elettorale: molti molti di più, rispetto ai visi noti della sinistra monzese.
Sono stato contento di come è stata condotta la serata. Niente pesanti relazioni introduttive ma solo tre brevi interventi di Michele, Roberto Scannagatti e Vincenzo Ascrizzi in rappresentanza delle tre liste che hanno ottenuto consiglieri.
Dopodiché è stata data la parola al pubblico, per ascoltare tutti, discutere di cosa è successo, e decidere in che modo continuare l'esperienza e far fruttare quello che si è seminato in questi cinque anni.
Certo, in alcuni momenti l'incontro si è avvicinato ad uno psicodramma collettivo, più legato alle emozioni che alla razionalità, ma è stato importante, secondo me, stimolare la partecipazione, dare spazio anche a questi aspetti: dopotutto la politica è anche passione. E la nuova politica che vogliamo costruire non può più essere basata solo sui fini ragionamenti, sugli schieramenti ed i partiti: c'è stato chi ha detto cose molto radicali pur proveniendo da un area "moderata" e chi ha richiamato alla ragionevolezza pur appartenendo alla formazione più di sinistra.
La cosa più importante è che tutta questa bella gente, tutti questi monzesi non si rassegnino a tornare alla Monza addormentata di prima.



Ora penso che noi abbiamo tre grandi punti di forza:

  • L'unità: come ci ricorda sempre Armando, Uniti si vince. E mi sento di ringraziare Michele Faglia, oltre che per il lavoro di questi cinque anni, per aver accettato di continuare il suo impegno e rappresentare il simbolo di questa unità.
  • Questa bella gente appassionata, che spero continui ad essere attenta e partecipe.
  • Una squadra di grande competenza in consiglio comunale, che potrà attuare una opposizione tenace e propositiva, ragionevole ma intransigente.

A giudicare da quello che è successo oggi in consiglio comunale siamo già sulla buona strada!

Non perdiamoci di vista
Gimmi

venerdì 8 giugno 2007

Il Blog continua...



Nell'intestazione di questo Blog, quando ho scritto l'articolo Inghiottire il rospo ho introdotto la mitica frase resistere, resistere , resistere pronunciata dal Procuratore Francesco Saverio Borrelli poco dopo la vittoria di Berlusconi nel 2002.
Una bella frase, ed anche se Borrelli la riferì al Piave del 1917, a me non può che ricordare la Resistenza, quella dal 1943 al 1945 che fondò la nostra Repubblica.
Inghiottito il rospo, elaborato il lutto, ho deciso di continuare con questo Blog, anche grazie alle gradite sollecitazioni degli amici dell'Associazione Monza per l'Ulivo.
Così come continuerò la mia collaborazione a Monza la città nella rubrica Monza dal cielo.
Intanto un grazie di cuore a chi mi ha votato.
il ragionamento sui risultati delle elezioni e soprattutto sul che fare ora continuerà nei prossimi articoli.

A presto
Gimmi

sabato 2 giugno 2007

Ma quanto grande è il rospo?



Nel primo articolo che ho pubblicato in questo Blog, ho scritto che la politica è lo specchio della società e soprattutto che mette alla prova la pazienza, la calma, la capacità di affrontare le situazioni difficili. Parlavo in generale, ma ora, purtroppo, mi tocca mettere in pratica queste virtù. Eccomi allora a riflettere sulle caratteristiche e le dimensioni del rospo che ci è toccato ingoiare. Naturalmente sul perché lo abbiamo dovuto ingoiare occorre ancora un po’ di tempo. Tornerò comunque a scriverne. Per ora vediamo quanto è grosso e come è fatto.

Lasciami dire prima di tutto una cosa. Basta con i sondaggi!!!
Quelli che giravano prima delle elezioni davano Faglia e Mariani in parità, alimentando il nostro ottimismo. Esattamente come successe prima delle elezioni nazionali del 2006. Evidentemente le elezioni politiche non sono più prevedibili attraverso i sondaggi, che spero tornino al loro vero compito, ovvero quello di capire le opinioni e le tendenze.
Voglio poi fare due premesse di metodo. Molti hanno ragionato sulle percentuali, ma queste spesso sono ingannevoli. E’ molto più efficace, secondo me, ragionare sui numeri reali. Inoltre, vista la mobilità dell’elettorato, i confronti vanno fatti principalmente con l’elezione precedente di tipo uniforme, quindi le comunali del 2002.

Per quanto riguarda le percentuali, faccio subito un esempio della loro ingannevolezza. A Monza ha votato più o meno lo stesso numero di elettori del 2002. Ma come? Tutti hanno letto di una percentuale di votanti a Monza cresciuta dal 70 al 73%. Ma pochi hanno notato che è diminuito il numero degli elettori, da 101.000 a 97.000 circa. Quindi 71.572 elettori nel 2002 erano pari al 70,42% mentre i 71.697 (solo 127 in più) sono pari al 73,57%. Un aspetto importante è che questo dato è in controtendenza rispetto a quello nazionale, dove il numero dei votanti è diminuito, in valori assoluti e percentuali. La cosa buona è che questa uniformità della cifra assoluta degli elettori del 2002 e del 2007 ci aiuta molto a confrontare i risultati.



Cominciamo con l’elezione diretta del sindaco. Michele Faglia passa da 24.136 a 29.237 voti. Più di 5.000 voti in più. Inoltre ottiene 5.245 voti in più rispetto alle liste che lo sostengono. Entrambi sono segnali di apprezzamento da parte dei cittadini. Marco Mariani sale dai 32.406 voti del suo predecessore (chi se lo ricorda? Ti aiuto: era Roberto Radice) ai 37.615. Anche qui circa 5.000 voti in più. Una curiosa simmetria. Ma una simmetria ben diversa da quella degli altri comuni del Nord, dove invece il centrosinistra ed i suoi candidati perdono fortemente voti. Questo risultato, tra l’altro in presenza di una buona affluenza alle urne mi fa pensare che esiste una anomalia monzese. Anche tenendo conto dei 1.650 voti dei Verdi del 2002, che sono molto probabilmente confluiti su Faglia nel 2007.
Non va poi scordata la profonda differenza tra il candidato del centrodestra di cinque anni fa, calato dall'alto, e Marco Mariani, già sindaco di Monza per due anni e che quando si candidò da solo con la Lega Nord nel 1997 dimostrò di avere un forte seguito personale in città. Nel 2007 ottiene 3.316 voti in più rispetto alle liste che lo sostengono: un buon risultato, inferiore a quello di Michele Faglia, ma molto superiore al suo predecessore Radice che ebbe solo 1.055 voti in più rispetto alle liste del centrodestra.
Da dove arrivano i voti in più per Faglia e Mariani? Ovviamente dagli altri candidati sindaci. Gian Pietro Mosca e Ambrogio Moccia si sono presentati sia nel 2002 che nel 2007 e passano dal considerevole totale di 9.438 voti a soli 2.606, liberandone ben 6.830, ai quali si aggiungono i 1.009 ottenuti nel 2002 da Ilona Staller. Sta qui, secondo me, un dato molto significativo. Il completo svuotamento delle liste civiche fuori dai due principali schieramenti, ed il fallimento della nuova lista di Giorgio Fustinoni indica la volontà degli elettori di semplificare il quadro politico. Si chiudono gli spazi per chi vuole restare fuori dai due grandi blocchi del centrosinistra e del centrodestra. E’ una tendenza alla semplificazione che vedremo evidente anche nel voto di lista. Purtroppo, questa tendenza mi sembra sia stata spinta da un forte vento di destra, indipendente dalle questioni locali, che ha portato buona parte di questi voti su Mariani. Ma non ne ha portato via a Faglia, che invece cresce.

Veniamo alle liste. E’ evidente il fallimento di tutte le piccole liste, sia del centrosinistra che nel centrodestra, che conferma la tendenza alla semplificazione di cui ho appena scritto. Perfino liste storiche e con buona visibilità nazionale come UDC e Rifondazione Comunista stentano. Per quanto riguarda le liste che ottengono consiglieri comunali, tutte perdono voti rispetto al 2002 (sì, tutte, anche Forza Italia, Alleanza Nazionale…) tranne la Lega, trainata dal candidato sindaco Mariani, ed ovviamente la Lista Faglia, che è alla sua prima prova elettorale. Questa Lista ha avuto ben 7.252 voti, ed ha raggiunto il terzo posto dopo Forza Italia ed Ulivo. E’ la grande novità di queste elezioni. La lista che perde più voti (di conseguenza, mi sembra…) è l’Ulivo per Faglia, che passa da 16.292 voti (DS + Margherita) a 12.513, ovvero 3.779 voti in meno. Facile pensare che la gran parte siano confluiti nella Lista Faglia, che però ne prende circa il doppio. Anche se Rifondazione Comunista perde circa 400 voti, mentre Verdi e Comunisti italiani (Uniti per Monza) crollano lasciando sul campo poco più di 1.500 voti, la lista Faglia contribuisce alla crescita del totale dei voti delle liste di centrosinistra, che complessivamente passano da 22.503 a 23.992 voti guadagnandone 1.489. Per gli aficionados delle percentuali, dal 35,9 al 38,9%. Al nord è un caso unico, che conferma l’anomalia monzese.

Insomma, se è vero che l’ottimismo della volontà ed i maledetti sondaggi ci avevano fatto sperare nel miracolo, il vero miracolo fu la vittoria del 2002, quando la destra non riuscì a vincere al primo turno per poco (bastavano 2.200 voti in più a Radice) e poi al ballottaggio il confronto diretto portò Michele Faglia a vincere.

Ora dobbiamo riflettere ed individuare i motivi, le tendenze, magari fare autocritica sulla conduzione della campagna elettorale e, perchè no, capire cosa poteva essere fatto meglio nei cinque anni di amministrazione Faglia. Penso però che un dato di partenza importante sia questo: nei cinque anni di lavoro dell’amministrazione Faglia abbiamo comunque seminato molto, ed abbiamo perso onorevolmente di fronte ad una vera e propria rotta del centrosinistra nel Nord dell’Italia. Cerchiamo di far crescere quello che abbiamo seminato.

A presto
Gimmi