venerdì 29 giugno 2007

Città per la Pace: perchè i cartelli


Marcia per la pace Perugia - Assisi, alla partenza

Su molti siti sui quali si sta svolgendo la discussione sulla rimozione dei cartelli "Città per la Pace" a Monza, alcuni commenti fanno una considerazione tipica di chi non conosce la loro storia. Vi si dice, infatti, che non è necessario scrivere "Città per la Pace" sui cartelli, visto che tutti siamo per la Pace e le città intorno a noi non sono certo guerrafondaie.

In realtà quei cartelli sono stati l'aspetto visibile di azioni concrete per la Pace, che lascio descrivere a Michele Faglia nel suo intervento in Consiglio Comunale sabato 23 giugno:

Dove andrà a finire l’impegno per la pace?

La delega attribuita al Sindaco è sparita come pure il cartello dell’Ufficio Pace presso la segreteria del Sindaco. L’assessore alla viabilità e sicurezza, intanto, ha già provveduto a far togliere alcuni cartelli stradali con l’indicazione, sopra Monza “Città per la Pace”:

Ritengo inaccettabile che l'assessore alla viabilità e sicurezza si permetta di eliminare, di sua iniziativa i cartelli Monza "città per la pace" e di assumere iniziative unilaterali senza quantomeno interessare il Consiglio Comunale che approvò un ordine del giorno specifico.

Sono moltissime le iniziative che in città sono cresciute credendo in questo progetto.

Monza aderisce da quattro anni agli Enti Locali per la pace partecipando oltre che alla "storica marcia della Pace Perugia-Assisi", ad iniziative di accoglienza e di scambio culturale "adotta un popolo", oltre che ai meetings delle "scuole di pace" (l'ultimo si è tenuto ad Ancona due mesi fa ed ha partecipato una classe della scuola Ardigò).

Il mondo della scuola, a vari livelli, ha prodotto seminari, riflessioni, convegni di studio e di approfondimento, dalle scuole primarie sino alle superiori ( Cittàdipace, Liceo Zucchi…) costruendo percorsi formativi attraverso le varie discipline di scolastiche, attraverso la letteratura, la storia, la filosofia, l'arte, le religioni.

Il mondo della cultura e dell' impegno sociale si è attivato con la promozione di eventi e di iniziative pubbliche sul tema della non violenza, dei diritti civili, del disarmo, contro il proliferare delle guerre e delle armi nel mondo.

Il mondo dell'associazionismo giovanile con larga parte del mondo cattolico ha assunto il tema della pace e della solidarietà come portante di percorsi educativi.

Il movimento interreligioso ha collaborato sul tema della pace, in questi anni, con l'Amministrazione comunale per creare condizioni di convivenza e rispetto reciproco tra le varie religioni, culture, etnìe nella citta di Monza ed in Brianza.

Molte altre le iniziative sono state promosse dal Tavolo della Pace di Monza e Brianza, che raccoglie le rappresentanze più attive del territorio, per far crescere una "cultura di pace" anche nel mondo sindacale e del lavoro.

La cooperazione internazionale si lega strettamente a questo tema e molti sono gli impegni assunti da Monza su iniziative in Africa (Uganda, Kenia, Senegal, Sarawi) oltre che in Sri-Lanka ed in Nicaragua.

Pochi mesi fa si è anche conclusa una prima fase di cooperazione istituzionale con Smederevo, città Serba, per un piano di condivisione di servizi amministrativi e di metodologie di partecipazione alla pubblica amministrazione nella logica di una crescita del ruolo e della centralità del cittadino.

Il Sindaco di Smederevo mi consegnò le chiavi della città durante la visita effettuata nel mese di aprile di quest'anno dopo la firma del protocollo di collaborazione tra i due Comuni.

Il tema della pace è assolutamente pertinente rispetto alla necessità di far crescere una comunità nella conoscenza ed accettazione reciproca delle "diversità", con lo scopo di evitare episodi di intolleranza e di lasciare spazio all'espressione di ogni comunità, che si senta accettata, accolta e non respinta.

Nel programma elettorale “Viva Monza che vive” avevo incluso l'impegno a costituire una "Consulta delle comunità" al fine di ufficializzare un rapporto permanente, condividere problematiche e soluzioni.

La città di Monza vuole continuare a crescere come città d'Europa, come città del Mondo.

Ernesto Teodoro Moneta, nostro conterraneo brianzolo, nel 1907 ricevette il premio Nobel per la pace, unico cittadino italiano insignito di tale altissimo riconoscimento.

Ma quanti altri monzesi e brianzoli, attraverso la loro attività imprenditoriale, professionale, culturale, sociale, di volontariato, hanno contribuito alla costruzione di una cultura di pace? Quanti nostri Giovannini d'oro?

Abdicare da questo impegno è come rinunciare a promuovere un valore supremo ed irrinunciabile della democrazia e della libertà.

Senza pace, infatti, non vi è nè giustizia nè libertà.

E che sia proprio una Amministrazione della Casa delle libertà a censurare il tema della pace mi pare un insostenibile paradosso.

Rivolgo quindi un appello all'assessore: si fermi. Faccia una pausa di riflessione. Può essere capitato che preso dalla foga, tipica di chi per molti anni è stato all'opposizione, abbia agito senza riflettere abbastanza. Ora che è in un ruolo amministrativo e di responsabilità ci pensi bene.

Domani risponderà ai tanti lettori di Monza la Città online che hanno criticato la rimozione dei cartelli. Sarebbe bello che ci dicesse che non vuole proseguire nella rimozione....

A presto
Gimmi

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