giovedì 31 luglio 2008
Parco, Villa Reale ed Expo - 2
Come promesso, li teniamo d'occhio.
Sul Blog di Vorrei, un altro articolo molto interessante dell'ottima Monica Guzzi.
Sembra aver vinto la linea del consorzio unico per la gestione di Parco e Villa Reale. Se è così non posso che esserne contento.
Certo, c'è ancora tutto da fare: prima di tutto individuare gli obiettivi di conservazione e valorizzazione del patrimonio monumentale di Parco e Villa, e poi individuare le risorse, stabilire la forma giuridica dell'ente di gestione e così via.
Quindi questo può restare un semplice annuncio, gli ostacoli da superare sono molti e notevoli.
Uno, piuttosto grosso, si chiama Autodromo di Monza.
Il prossimo numero di Vorrei, a settembre, sarà tutto sul Parco e Villa Reale.
Ne vedremo delle belle
Gimmi
domenica 27 luglio 2008
Il Boccaccio ed il diritto di espressione
Foto di Greta Gandini
Sono andato ad ascoltare la conferenza stampa dei ragazzi dell'ex FOA Boccaccio.
Leggimi sul Blog di Vorrei
Gimmi
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sabato 26 luglio 2008
Lavori nel Parco
Da qualche giorno sono stati avviati lavori nel Parco, nell'area dell'Autodromo di cui non è ancora chiara la motivazione.
Il Comitato per il Parco, preoccupato, chiede chiarimenti. Trovi una foto dei lavori ed il comunicato stampa sul sito del Comitato: www.parcomonza.org.
D'estate spesso ne combinano delle belle...
Gimmi
venerdì 25 luglio 2008
Parco, Villa Reale ed Expo
Sul Blog di Vorrei, un articolo molto interessante di Monica Guzzi.
Come già ho scritto pochi giorni fa, Villa Reale e Parco non vanno divisi.
Ma paradossalmente sembra essere proprio l'amministrazione di Monza, proprietario principale, a proporlo, mentre Milano, comproprietario assenteista e moroso, vuole gestire tutto con un unico ente. Ed ha ragione.
Monza, invece, ha già ceduto buona parte del Parco per un piatto di fagioli.
Il sindaco Mariani, intanto, annuncia durante l'ultimo Consiglio Comunale prima delle ferie di avere fissato un incontro a Roma il 30 luglio sul recupero della Villa Reale.
Teniamoli d'occhio!
Gimmi
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lunedì 21 luglio 2008
Volevamo cambiare il mondo
Il collettivo di sinistra, liceo scientifico Paolo Frisi, Monza
Un'ottima lettura per l'estate.
E' uscito il terzo numero di Vorrei (la rivista che), dedicata al '68 ed agli anni settanta a Monza ed in Italia. E' l'occasione per rendersi conto di quanti passi avanti (e indietro) sono stati fatti in 40 anni, e soprattutto di quanti problemi di allora, seppur trasformati, sono presenti anche oggi.
Ad esempio i fascisti.
Buona lettura
Gimmi
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venerdì 18 luglio 2008
Ma basta!
Ieri, 17 luglio: "Primo punto: immunità parlamentare".
Oggi, 18 luglio: "Immunità parlamentare? Mai detto"
E domani?
Ma basta!
Gimmi
martedì 15 luglio 2008
Rilancio della Villa Reale: ma il Parco dov'è?
Da molto tempo si parla del rilancio del Parco e della Villa Reale di Monza.
Dopo che a Venaria Reale il Piemonte è riuscito in quello che la Lombardia dimostra di non saper fare, sembra che si stia muovendo qualcosa, anche perchè l'Expo del 2015 può essere l'occasione giusta.
Come è noto, l'amministrazione monzese precedente all'attuale ha coinvolto la Regione, il Ministero e gli altri enti in un accordo di programma, che prevede il restauro secondo le idee del concorso vinto dall'arch. Carbonara nel 2004.
Ora si è mobilitato il nuovo ministro Bondi, prima convocando un tavolo (ma si è mai riunito?) e poi, domenica scorsa, visitando la Villa Reale stessa.
Nella consueta lista di promesse, che ho già sentito molte volte, giusto un poco aggiornate ai tempi, contiinua a comparire solo la Villa Reale.
Niente Parco.
Forse perchè nei mesi scorsi un bel pezzo è stato appena dato in concessione per 19 anni (19!) ed un altro per 14 anni?
Io non credo sia possibile la rinascita della Villa Reale senza il suo Parco.
Intanto, dall'altra parte di Viale Cesare Battisti è appena spuntata una bella muraglia, grazie al nuovo centro commerciale.
Andiamo bene :-(
Gimmi
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sabato 12 luglio 2008
Riutilizzare le aree dismesse
Da molti anni scrivo dell'importanza del riutilizzo delle aree dismesse.
E' di pochi giorni fa la notizia che la maggioranza di centrodestra di Monza vuole vendere due aree strategiche: quella della TPM in via Borgazzi, che era destinata dall'amministrazione precedente alla metropolitana da Milano, e la ex Fossati Lamperti, che per la sua posizione vicino alla ferrovia può anche lei avere un ruolo fondamentale.
Dall'altra parte Monza ha perso uno spazio importante, che per quattro anni ha rappresentato un punto di aggregazione e di incontro: Il FOA Boccaccio.
Proprio dal collettivo che lo ha animato è partita una iniìziativa molto interessante: ridare vita per due giorni ad uno spazio inutilizzato, la ex casa delel aste in via Donizzetti, e proporre alla cittadinanza un dossier sulle aree dismesse di Monza.
Sul Blog di Vorrei il volantino
Qui il Blog di FOA Boccaccio
Qui sotto riporto la lettera alla cittadinanza del collettivo del FOA Boccaccio
In bocca al lupo
Gimmi
LETTERA ALLA CITTADINANZA
LA FOA BOCCACCIO 003 OCCUPA L’EX CASA DELLE ASTE IN VIA DONIZETTI ANGOLO CESARE BATTISTI
Sabato 12 e domenica 13 luglio 2008 abbiamo deciso di ridare vita ad uno dei tanti spazi dismessi della città di Monza.
Chi siamo ? Siamo il collettivo che per più di quattro anni ha gestito la FOA BOCCACCIO 003 (Fabbrica Occupata Autogestita di via Boccaccio 6) appena sgomberata. Siamo le tante realtà politiche ed artistiche che hanno contribuito a fare di questa esperienza uno dei principali punti di riferimento per i giovani che abitano Monza, la Brianza e la metropoli. Esperienza scomodissima per una Giunta comunale come quella monzese, incapace di soddisfare le nostre esigenze e che preferisce lasciare marcire i tanti spazi di cui dispone (Ex macello, ex Fossati Lamperti,…) piuttosto che ragionare su di un loro uso sociale. Preferiscono incentivare il business dei palazzinari di turno e degli speculatori, tacendo colpevolmente sul fatto che a Monza, al di là delle aree dismesse comunali, esistono decine di spazi privati vuoti ed abbandonati anche da decenni. Meglio edificare un nuovo centro commerciale, meglio ragionare in termini di generazioni di consumatori, piuttosto che di cervelli pensanti. Già, i nostri cervelli…noi pensiamo in termini di conflitto nei confronti di una società che alimenta l’odio razziale ed il controllo sociale, i nostri valori sono diametralmente opposti rispetto a quelli di Mariani, Allevi, Romeo e compagnia bella. Siamo antifascisti, siamo antirazzisti, siamo vicini all’immigrato, anche a quello clandestino, siamo vicini ai precari e agli studenti. O almeno ci proviamo. Ci abbiamo provato per più di quattro anni nei progetti che si sono sviluppati negli stabili di via Boccaccio 6 e hanno subito l’attacco repressivo da parte dei nostri politicanti.
Questi due giorni sono un piccolo antipasto, un importante passaggio intermedio nel nostro percorso. Siamo dentro a questa vecchia struttura abbandonata da più di dieci anni per presentare un dossier sulle aree dismesse di Monza (sabato alle 15.30), per dare visibilità ai nostri contenuti e ai nostri linguaggi, sia politici che artistici. Dibattiti, assemblee, banchetti di autoproduzione, proiezioni ed incontri, anche musica…uno “sleep concert”, esperienza musicale estrema, ma che nulla ha a che fare con un rave party, ma che come esso si colloca tra le pratiche di sperimentazione a cui abbiamo dato spazio in BOCCACCIO: non siamo qui per dare fastidio a nessuno, se non ha chi da anni ci ha dichiarato una guerra politica e mediatica, alla quale ci piace rispondere con azioni concrete.
Esattamente cinque anni fa, il 12 luglio 2003, occupammo gli stabili dell’ex macello per lanciare un segnale chiaro alla Giunta Faglia sulla nostra determinazione a prenderci lo spazio che nessuno voleva concederci: a novembre di quello stesso anno occupammo il BOCCACCIO e la sua storia è durata parecchio, è maturata gradualmente fino allo sgombero di due settimane fa.
Oggi, in una data che assume quindi un valore simbolico, dopo il tentativo da parte di Mariani & co. di cancellare quella esperienza, il messaggio vuole essere altrettanto chiaro: il BOCCACCIO tornerà molto presto ad esistere, rispondendo nei fatti ad una completa mancanza di spazi di libera espressione in questa città. Monza avrà di nuovo un suo centro sociale.
Chi siamo ? Siamo il collettivo che per più di quattro anni ha gestito la FOA BOCCACCIO 003 (Fabbrica Occupata Autogestita di via Boccaccio 6) appena sgomberata. Siamo le tante realtà politiche ed artistiche che hanno contribuito a fare di questa esperienza uno dei principali punti di riferimento per i giovani che abitano Monza, la Brianza e la metropoli. Esperienza scomodissima per una Giunta comunale come quella monzese, incapace di soddisfare le nostre esigenze e che preferisce lasciare marcire i tanti spazi di cui dispone (Ex macello, ex Fossati Lamperti,…) piuttosto che ragionare su di un loro uso sociale. Preferiscono incentivare il business dei palazzinari di turno e degli speculatori, tacendo colpevolmente sul fatto che a Monza, al di là delle aree dismesse comunali, esistono decine di spazi privati vuoti ed abbandonati anche da decenni. Meglio edificare un nuovo centro commerciale, meglio ragionare in termini di generazioni di consumatori, piuttosto che di cervelli pensanti. Già, i nostri cervelli…noi pensiamo in termini di conflitto nei confronti di una società che alimenta l’odio razziale ed il controllo sociale, i nostri valori sono diametralmente opposti rispetto a quelli di Mariani, Allevi, Romeo e compagnia bella. Siamo antifascisti, siamo antirazzisti, siamo vicini all’immigrato, anche a quello clandestino, siamo vicini ai precari e agli studenti. O almeno ci proviamo. Ci abbiamo provato per più di quattro anni nei progetti che si sono sviluppati negli stabili di via Boccaccio 6 e hanno subito l’attacco repressivo da parte dei nostri politicanti.
Questi due giorni sono un piccolo antipasto, un importante passaggio intermedio nel nostro percorso. Siamo dentro a questa vecchia struttura abbandonata da più di dieci anni per presentare un dossier sulle aree dismesse di Monza (sabato alle 15.30), per dare visibilità ai nostri contenuti e ai nostri linguaggi, sia politici che artistici. Dibattiti, assemblee, banchetti di autoproduzione, proiezioni ed incontri, anche musica…uno “sleep concert”, esperienza musicale estrema, ma che nulla ha a che fare con un rave party, ma che come esso si colloca tra le pratiche di sperimentazione a cui abbiamo dato spazio in BOCCACCIO: non siamo qui per dare fastidio a nessuno, se non ha chi da anni ci ha dichiarato una guerra politica e mediatica, alla quale ci piace rispondere con azioni concrete.
Esattamente cinque anni fa, il 12 luglio 2003, occupammo gli stabili dell’ex macello per lanciare un segnale chiaro alla Giunta Faglia sulla nostra determinazione a prenderci lo spazio che nessuno voleva concederci: a novembre di quello stesso anno occupammo il BOCCACCIO e la sua storia è durata parecchio, è maturata gradualmente fino allo sgombero di due settimane fa.
Oggi, in una data che assume quindi un valore simbolico, dopo il tentativo da parte di Mariani & co. di cancellare quella esperienza, il messaggio vuole essere altrettanto chiaro: il BOCCACCIO tornerà molto presto ad esistere, rispondendo nei fatti ad una completa mancanza di spazi di libera espressione in questa città. Monza avrà di nuovo un suo centro sociale.
FOA BOCCACCIO 003
http://boccaccio.noblogs.org/
http://boccaccio.noblogs.org/
Infoline sull’iniziativa: 3661610186 altre info: boccaccio@autistici.org www.autistici.org/boccaccio
Partecipano: SOS FORNACE, COLLETTIVO REHAB, CASCINA TORCHIERA, PERGOLA, COA T28, AMBULATORIO POPOLARE, LEONCAVALLO SPA, COLLETTIVO NO_HUMAN_NO_CRY, INTELLIGENCE PRECARIA, PSP, CHAINWORKERS
Partecipano: SOS FORNACE, COLLETTIVO REHAB, CASCINA TORCHIERA, PERGOLA, COA T28, AMBULATORIO POPOLARE, LEONCAVALLO SPA, COLLETTIVO NO_HUMAN_NO_CRY, INTELLIGENCE PRECARIA, PSP, CHAINWORKERS
giovedì 10 luglio 2008
Un dito per Maroni 2
Il logo del Parlamento Europeo
Anche il Parlamento Europeo, volentieri, da' una mano, o meglio un dito (medio) a Maroni.
Ha approvato ieri la risoluzione presentata dai gruppi del centrosinistra e liberaldemocratici, con 336 voti a favore, 220 contrari e 77 astenuti. Nel testo si esortano le autorità italiane:
«Ad astenersi dal procedere alla raccolta delle impronte digitali dei rom, inclusi i minori e dall'utilizzare le impronte digitali già raccolte in attesa dell'imminente valutazione delle misure previste annunciata dalla Commissione, in quanto questo costituirebbe chiaramente un atto di discriminazione diretta fondata sulla razza e l'origine etnica»Chiarissimo.
Gimmi
domenica 6 luglio 2008
giovedì 3 luglio 2008
Una riflessione
Prima di tutto vennero a prendere gli zingariL'attribuzione di questo testo, che sul Web si trova quasi ovunque come appartenente a Bertold Brecht, è spiegata qui.
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.
Grazie, Marco per avercela ricordata
Grazie, Antonio per avermi indicato l'errore...
Chiunque sia l'autore mi sembra descriva bene cosa potrebbe ripetersi.
Gimmi
mercoledì 2 luglio 2008
Bassetti: recuperare Parco e Villa
L'articolo di Piero Bassetti. Fai click sull'immagine per ingrandirla
Rispondendo ad una lettera di Giacomo Correale, Piero Bassetti, che fu presidente della Regione Lombardia, prende posizione per il recupero della Villa Reale e del Parco di Monza.
Grazie Piero.
E' interessante leggere nell'articolo perchè Piero Bassetti propone il recupero di Parco e Villa. Non solo per motivi di valorizzazione turistica, ma anche e forse soprattutto per una esigenza simbolica: i monumenti hanno un valore intrinseco.
Se i monzesi, i milanesi ed i lombardi si decidessero che non esiste solo il lavurà, ma anche una identità, una cultura ed una storia dei nostri luoghi, allora sarebbero subito attenti al gioiello che abbiamo da secoli in casa.
Se la nostra Regione invece non riuscisse a recuperare questi beni preziosi, come per esempio ha appena fatto il Piemonte con Venaria Reale,
Hai ragione!
Vorrebbe proprio dire che abbiamo perso l'anima
Gimmi
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