venerdì 13 giugno 2008
Concessione Golf nel Parco di Monza
Ricevo, e volentieri pubblico, l'intervento di Sergio Civati in Consiglio Comunale a Monza l'11 giugno sul rinnovo della concessione nel Parco di Monza al Golf Club Milano.
Sergio è già intervenuto in modo molto efficace sul rinnovo della concessione alla SIAS, sempre nel Parco di Monza: puoi leggere il suo intervento qui.
Gimmi
CONTINUA L’OPERA DI SMANTELLAMENTO DEL PARCO DI MONZA
Stiamo parlando del Parco di Monza e della cosiddetta gara per l’assegnazione della gestione del Golf Club. Ancora una volta ci troviamo a fare una riflessione e valutazione a cosa fatte.
Ma così come abbiamo fatto riguardo alla convenzione per l’Autodromo, sulla quale tra l’altro pendono significativi e credibili ricorsi delle associazioni ambientaliste nazionali e locali, lo facciamo anche per la recente assegnazione del Golf Club.
Lo facciamo perché il Consiglio Comunale e la città devono sapere che esistono diverse opinioni, una diversa idea di Parco, rispetto a quella che questa amministrazione sta perseguendo.
Quello che ci preoccupa e che intendiamo denunciare e informare in città, al di là dello stesso singolo provvedimento, sono le scelte strategiche che in un solo anno la Giunta Mariani sta facendo, lo fa in maniera decisionista, con scelte che pregiudicano il futuro del Parco per i prossimi venti anni.
Il tipo di convezione con l’Autodromo, il recupero delle sopraelevate, i contenuti della gara per il Golf Club, le “prove tecniche” di ippodromo con la Fiera Zootecnica e il desiderio dell’Assessore Romani per un nuovo ippodromo, la scomparsa di un qualsiasi atto ed iniziativa rispetto alla Fondazione, il silenzio che è calato sul “progetto Carbonara” per la Villa Reale, sono tutti segni che vanno nella direzione di favorire la presenza degli unici interessi dei privati, invece che salvaguardare la funzione pubblica del Parco e della Villa; sono tutte scelte caratterizzate dal non voler considerare minimamente le compatibilità ambientali e la priorità della conservazione del patrimonio verde cintato più grande e bello d’Europa.
E’ questo il segno inequivocabile di una Amministrazione che sta smantellando il Parco pezzo per pezzo , dal suo disegno originale e fondativo del Canonica, dalla capacità di riuscire a dis-fare quello che stesse vostre precedenti giunte, prima Multifiori e poi Mariani-Maffè, con il Piano Benevolo, erano riuscite a tutelare
State riuscendo perfino nella grande impresa di smantellare, non solo il Parco, ma perfino le vostre precedenti scelte cioè voi stessi.
La concessione del Golf: una gara senza gara, una scelta senza confronto.
Veniamo al Golf… innanzi tutto precisiamo ancora una volta di che cosa stiamo parlando e di quale è la dimensione quantitativa e qualitativa dell’area: stiamo parlando di una entità che occupa 90 ettari, cioè quasi un milione di metri quadrati in uso esclusivo di 700 persone soci di un club esclusivo, al quale se aggiungiamo i milioni di mq dell’Autodromo, del Parco, agli altri 2 milioni di visitatori l’anno rimane ben poco.
Fate voi l’equazione, se regge dal punto di vista dell’equità e della funzione pubblica del nostro principale polmone verde della città e ditemi se è giusto o meno..
Prima di entrare nel merito della nuova concessione, crediamo valga la pena soffermarsi su due dati politici, che dovrebbero far riflettere tutto il Consiglio. Tenere insieme interessi privati e interessi ambientali non è di destra o di sinistra ma è di buon senso.
Di questi tempi si parla e teorizza molto sull’importanza del confronto tra le diverse parti: maggioranza e minoranza, per trovare assieme soluzioni nell’interesse comune del paese e della città; ogni Sindaco non manca occasione un volta eletto di ripeterci di voler rappresentare l’insieme dei cittadini e non solo di chi lo ha votato. Se questo sforzo e volontà è stato fatto a denti stretti e timidamente, da parte del nostro Sindaco in occasione del nuovo Pgt, questa volontà non la stiamo riscontrando su molti altri temi importanti per la nostra città. Sul Parco e la Villa poi, ha prevalso “il tirare dritto”, il decidere subito: da qui ai prossimi venti anni.
Una città che su questi temi, ha sempre mostrato diverse sensibilità e posizioni, presenti in associazioni private (come la Sias e il Golf club Milano) e le associazioni ambientaliste, posizioni diverse presenti negli stessi cittadini. Sappiamo bene che ci sono anche posizioni contrapposte di chi legittimamente e in maniera motivata vorrebbe la permanenza in eterno o il superamento della attuali grandi strutture presenti nel Parco. Anche nel caso del Golf (dopo l’Autodromo), non si trattava di scegliere da che parte stare ma di cercare con pazienza punti di incontro tra la presenza delle strutture e i vincoli e il recupero ambientale, tra l’interesse privato e quello primario dell’uso pubblico.
No! Si è voluto scegliere anziché mediare, si è preferito sdraiarsi alle pretese dei gestori anziché come Comune sapere fare il proprio mestiere e saper porre condizioni nell’interesse più generale, si è preferito anticipare per i prossimi venti anni una idea di Parco che fa del suo consumo la sua principale identità.
Eppure, negli scorsi anni questo tentativo di mediazione di conciliazione era stato fatto, anche scontentando in parte proprio le associazioni ambientaliste che con le loro 3000 firme di cittadini (tra le quali la mia personale) ne chiedevano legittimamente l’allontanamento.
Ma qui si inserisce l’altro dato politico: anche in questa occasione il Comune di Milano che fu il soggetto che bloccò e ritardò qualsiasi soluzione, oggi guarda caso, lo troviamo solerte e “allineato e coperto” alla logica della geopolitica di schieramento omogeneo e non su quella degli interessi più generali
I contenuti della concessione: critiche, proposte,domande
Una delibera di Giunta per l’indizione della gara, due mesi di tempo per l’effettuazione, una unica busta aperta per un unico partecipante, guarda caso l’attuale gestore Golf Club Milano, l’assegnazione per altri 14 anni fino al 2022, con una base d’asta economica di 520.000 euro e vinta a 520.000 più 40 euro, dico 40 euro in più da quei “generosi signori” del Golf Club, meno di un gettone di un Consigliere Comunale... Grazie per lo sforzo...
Ditemi voi se questa è una cosa seria o è una burla, ditemi voi se questa era una gara rivolta effettivamente alla possibilità di più partecipanti oppure una gara disegnata e vestita a misura di quel unico partecipante, che neanche un sarto come Valentino sarebbe riuscito a cucire così bene.
Una concessione che si caratterizza per questi principali fattori:
- una lunghezza temporale spropositata e immotivata (14 anni)
- un adeguamento del canone inadeguato (60 centesimi al mq), che dava preminenza in termini di punti (60) al fattore economico, rispetto a quello ambientale (40) e questo in presenza di immobili importanti quali il Club house e piscina di proprietà dell’Amministrazione comunale e che da sole permetterebbero ben altri introiti al nostro Comune
- una assenza di qualsiasi intervento che vada nella direzione del recupero di aree all’uso pubblico, con l’esclusione della possibilità di una fruizione pubblica importante come l’ area della Roggia della Pelucca, opportunamente recuperata e restaurata; se vogliamo essere davvero precisi nel dettaglio, rispetto alla proposta della precedente Amministrazione Comunale che recuperava 15 mila mq, oggi se ne recupera la bellezza di 510 mq (0,05 ettari), predisponendo l’abbattimento peraltro di 36 alberi per recuperare spazio tra i reticolari posti tra autodromo e golf; infine il mantenimento tale e quale di una recinzione che sancisce simbolicamente e sostanzialmente il muro reticolare tra l’uso privato e l’esclusione della proprietà pubblica, senza minimamente prendere in considerazione invece possibili e innovative soluzioni arboree che avrebbero permesso con siepi e corridoio ambientali di conciliare l’autonomia dell’area,con una visualizzazione aperta e integrata nel Parco.
- su tutta la questione delicata e fondamentale che riguarda la rete idrica e il rischio derivato dall’uso dei fitofarmaci, la concessione, a fronte di un generico impegno a ridurre l’uso dei diserbanti, dall’altra prevede paradossalmente che i controlli che riguardano ciò, così come tutte le questioni idriche e ambientali, siano effettuate non da terzi imparziali ma da un ente di certificazione (“Impegnati nel verde” il titolo promettente dell’ente), che è parte della stessa Federazione Nazionale del Golf. E’ come se in un cantiere edile, si lasci alla stessa ditta costruttrice di realizzare i controlli sulla sicurezza del lavoro. Non ci sono tracce nella concessione della Pelucca, del Piano di rinaturazione dell’impianto, né su come verranno gestite le risorse idriche e delle necessarie misure di diversificazione e risparmio dell’acqua e infine ci si avventura con l’impegno di installare un piezometro, per misure di livello delle falde, quando c’è un pozzo quello della Fagianaia, che è quello più logico ed adatto a tale scopo.
- la ciliegina sulla torta è il maldestro e poco precisato tentativo di dare una veste sociale alla concessione, prevedendo la possibilità di visite scolastiche per l’iniziazione allo sport, in modo che da grandi possano improbabilmente usufruire dell’impianto, diventando soci “per i pochi spiccioli” previsti di quota associativa e allora la domanda sorge spontanea: alle scolaresche si andrà anche a spiegare che cosa era il Parco e cosa sta diventando?
L’ articolazione di questi ragionamenti, critiche e proposte, non sono per noi l’esercizio verbale e verboso rituale che si fa in questi casi, ma è il frutto di un lavoro che il gruppo del PD ha preparato con tecnici e competenze che in città ci sono e che andrebbero ascoltate e coinvolte. E’ la dimostrazione, che se ci fosse stato dialogo con questi mondi, ci sarebbe stata sì il rinnovo della concessione, ma con modalità e su contenuti diversi che avrebbero tenuto conto dell’insieme degli interessi e degli aspetti amministrativi, gestionali e ambientali.
Concludiamo, con delle domande, non casuali né retoriche, al Sindaco e all’Assessore Maffè.
1. qual è il motivo per cui non è stato richiesto il raddoppio del canone?
2. qual è il motivo per cui non è stata prevista una concessione di 6/7 anni, tempo che avrebbe permesso continuità della gestione ma anche ricerca di altre soluzioni altrove dell’impianto?
3. qual è il motivo per cui non è stata recuperata l’area del fontanile della Pelucca per l’apertura alle visite?
4. qual è il motivo per cui le certificazioni non sono state date ad enti terzi?
5. qual è il motivo per cui non si è prospettato più possibilità per l’uso sociale delle aree, degli impiantii e dello stesso uso dello sport del golf?
Di queste vostre scelte informeremo la città, della mancanza di risposte a queste domande ne dovrete rendere conto.
Statene certe che non rinunceremo al nostro ruolo di controllo delle concessioni appena stipulate e di prevenzione ad altre scelte che andassero ancora nella direzione di smantellare la funzione e il patrimonio del Parco e della Villa.
Perché è di questo che dovrete rendere conto alla città e ai cittadini di Monza.
Sergio Civati
Consigliere Comunale PD
Monza 11.6.2008
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