sabato 28 giugno 2008

Lega Ambiente sulla Cascinazza




Il circolo di Monza di Lega Ambiente, intitolato ad Alex Langer, ha diffuso un comunicato molto interessante, che è già comparso su Vorrei Leggilo qui!.
L'impegno per la difesa dell'area dalla cementificazione non cambia, anzi la sua vendita ed il prezzo pagato dimostrano che il pericolo è ancora più vicino.

Gimmi

domenica 22 giugno 2008

Pedemontana: i giochi sono fatti?



Come avrai capito, la mia collaborazione con la rivista che Vorrei prosegue con entusiasmo, ti consiglio di leggere il secondo numero, dedicato in gran parte alla Lega Nord.

Dopo l'articolo sull'Expo del 2015, questa volta mi sono dedicato alla Pedemontana.

E' una nuova autostrada che attraversa un territorio a forte presenza leghista :-) ma fortunatamente il progetto non è stato affidato a personaggi come quelli che, per esempio, hanno trasformato l'aeroporto di Malpensa in un disastro e che quando hanno deciso di fondare una banca "padana" l'hanno subito portata sull'orlo del fallimento.
Alla faccia dell'efficienza lombarda.



Questo non toglie che una nuova autostrada è sempre una brutta cosa, soprattutto quando in Lombardia ci sono centinaia di chilometri di ferrovie sottoutilizzate.

Leggi qui quello che ne ho scritto, e se vuoi lascia il tuo commento.

A presto
Gimmi

mercoledì 18 giugno 2008

Fiera degli animali nel Parco 2



Ricevo e volentierissimo pubblico il comunicato stampa del Comitato per il Parco.
Trovi qui la puntata precedente di questa vicenda

Gimmi

La Fiera del Bestiame si terrà nel parcheggio di Porta Monza
e non nel prato del Mirabello


Il Parco di Monza non è un prato qualsiasi, ma è:
- un monumento che ha appena compiuto 200 anni, dunque fragile e che va rispettato;
- un rifugio per centinaia di specie alcune delle quali a rischio;
- un’isola di verde e bellezza in un mare di cemento e asfalto.

L’ipotesi dell’Amministrazione comunale di mettere la Fiera del Bestiame della Sagra di San Giovanni nel prato del Mirabello è sbagliata perché non tiene conto di tutto questo e di altro ancora, ossia:
- che il prato, il cui recupero è costato 300.000 euro a tutti noi, subirebbe danni ingenti;
- che le persone e le bestie non sarebbero sicure;
- che la collocazione sarebbe scomoda sia per i visitatori che per gli espositori.

Per tutti questi motivi abbiamo chiesto alla Amministrazione di rinunciare a questa scelta e appoggiato una controproposta per contenere il danno, ossia quella di tenere la fiera in via eccezionale e solo per quest’anno nel parcheggio di Porta Monza, che presenta meno problemi dal punto di vista logistico, di sicurezza, di tutela delle persone e degli animali, di visibilità per gli espositori, anche se i camion, durante la fiera, dovranno essere parcheggiati sull’asfalto del viale dei Tigli.

L’Amministrazione ha convenuto sulla maggior ragionevolezza di questa proposta, rinunciando all’ipotesi di tenere la fiera nel prato del Mirabello.

Per il futuro, crediamo che per questa tradizionale esposizione cittadina si debba provvedere per tempo e non in modo improvvisato come si è fatto quest’anno, recuperando la sede storica della manifestazione presso l’ex-Macello.

COMITATO PER IL PARCO A. CEDERNA

Web site: www.parcomonza.org

lunedì 16 giugno 2008

Ribadisco: Vorrei si presenta il 19 giugno


Fai click sull'immagine per ingrandirla

www.vorrei.org

Ci vediamo lì
Gimmi

domenica 15 giugno 2008

Cascinazza venduta?


Piano di Governo del Territorio di Monza 2007, aree agricole. Cerchiata in rosso l'area della Cascinazza

Il Blog della Rivista che Vorrei rilancia una notizia pubblicata da Martino Agostoni sul Giorno di sabato 14 giugno. L'area della Cascinazza sarebbe stata venduta per 40 milioni di Euro da Berlusconi (Paolo) ad una cordata formata da Brioschi Sviluppi Immobiliari, Cabassi e Axioma Real Estate.

La notizia completa qui.

La domanda è: visto che il Piano di Governo del Territorio approvato da maggioranza ed opposizione in Consiglio Comunale nel novembre del 2007, destina la Cascinazza per la gran parte ad area agricola, come mai un prezzo di questo genere?

Temo che presto avremo la risposta, e saremo alle solite.
Gimmi

sabato 14 giugno 2008

Fiera degli animali al Parco



Da qualche tempo il Comune di Monza ha annunciato che la tradizionale Fiera degli animali di S. Giovanni (24 giugno) non si terrà più, come da molti anni, negli spazi dell'ex macello, bensì nel prato del Mirabello (ex ippodromo) nel Parco.

La notizia ha suscitato subito molte critiche, e più si approfondisce il tema peggio è. Perchè forse qualcuno ha pensato che gli animali nel Parco ci stanno bene, ma non si è reso conto di quello che la Fiera comporta.

Evidentemente chi ha preso questa decisione non si ricorda che per la sistemazione di quell'area, pochi anni fa, furono spesi 300.000€. Che quando la stessa venne utilizzata come parcheggio (parcheggio!) durante il Gran Premio subì gravi danni, anche a causa della pioggia che causò l'impantanamento di molti mezzi. E la pioggia, finora, sembra avere tutte le intenzioni di ripresentarsi.

Dall'altra parte gli animali (300 cavalli, più i bovini ed altri animali di dimensioni minori) bisogna anche portarli alla Fiera e poi riportarli indietro: questo significa camion, furgoni, auto e quant'altro che entrano nel Parco e sui prati. O no?
E poi bisogna anche dare riparo agli animali, sia in caso di pioggia che in caso di sole, che il 24 giugno non scherza.

Insomma, la decisione sembra essere di quelle destinate a fare danni a tutti.

Al Parco, come ho spiegato, ed anche agli animali, che già ho avuto modo di vedere esposti al sole senza acqua in una edizione precedente della Fiera, e che troveranno sicuramente meno ripari e meno strutture di appoggio rispetto all'area dell'ex macello. Anche i visitatori avranno più difficoltà nel raggiungere la Fiera, e quindi gli espositori avranno meno occasioni. Per non parlare del rischio di diffusione di zecche, che potrebbero poi colpire gli ignari frequentatori del Mirabello i giorni successivi.

Ed il bello è che, di questa decisione non è chiaro di chi sia la responsabilità. Ma come, c'è un Assessore al Parco. Eppure questo, riferisce il Comitato per il Parco in una conferenza stampa il 12 giugno, ha manifestato lui per primo perplessità su questa decisione, che sembra sia stata sostenuta dall'Assessore al Commercio Gargantini, ed ha lamentato anche uno scarso potere decisionale sul Parco.

L'allestimento della Fiera è ora a carico dell'Amministrazione Parco, che non ha ancora, a pochi giorni dall'evento, un programma preciso in merito agli interventi.

Il Comitato per il Parco appoggia una controproposta – da considerarsi del tutto eccezionale per quest’anno, in attesa della ristrutturazione della sede storica dell’ex macello – ovvero quella di utilizzare il parcheggio di porta Monza, che presenta importanti e significativi vantaggi rispetto al prato del Mirabello. E’ un’area piuttosto vasta, recintata, facilmente raggiungibile, con alberi e pavimentazione consona. I visitatori potrebbero inoltre facilmente accedere, volendo, alla mostra al Serrone e ai giardini.

Il Comitato terra’ comunque i banchetti informativi nelle date fissate (sabato 14 e 21 ore 14 presso porta Monza nel Parco e giovedì 19 in Monza, luogo ancora da confermare) e, se la decisione iniziale dovesse essere confermata, si potrebbe valutare una denuncia e un esposto alla Corte dei Conti per danni e spese.

Questa vicenda, dopo quelle del rinnovo della concessione all'Autodromo ed al Golf mi sembra dimostri qual'è la consìderazione che questa Giunta ha per l'enorme patrimonio rappresentato dal Parco di Monza.

Continuiamo così, facciamoci del male...
Gimmi

venerdì 13 giugno 2008

Concessione Golf nel Parco di Monza



Ricevo, e volentieri pubblico, l'intervento di Sergio Civati in Consiglio Comunale a Monza l'11 giugno sul rinnovo della concessione nel Parco di Monza al Golf Club Milano.

Sergio è già intervenuto in modo molto efficace sul rinnovo della concessione alla SIAS, sempre nel Parco di Monza: puoi leggere il suo intervento qui.

Gimmi

CONTINUA L’OPERA DI SMANTELLAMENTO DEL PARCO DI MONZA


Stiamo parlando del Parco di Monza e della cosiddetta gara per l’assegnazione della gestione del Golf Club. Ancora una volta ci troviamo a fare una riflessione e valutazione a cosa fatte.
Ma così come abbiamo fatto riguardo alla convenzione per l’Autodromo, sulla quale tra l’altro pendono significativi e credibili ricorsi delle associazioni ambientaliste nazionali e locali, lo facciamo anche per la recente assegnazione del Golf Club.

Lo facciamo perché il Consiglio Comunale e la città devono sapere che esistono diverse opinioni, una diversa idea di Parco, rispetto a quella che questa amministrazione sta perseguendo.

Quello che ci preoccupa e che intendiamo denunciare e informare in città, al di là dello stesso singolo provvedimento, sono le scelte strategiche che in un solo anno la Giunta Mariani sta facendo, lo fa in maniera decisionista, con scelte che pregiudicano il futuro del Parco per i prossimi venti anni.

Il tipo di convezione con l’Autodromo, il recupero delle sopraelevate, i contenuti della gara per il Golf Club, le “prove tecniche” di ippodromo con la Fiera Zootecnica e il desiderio dell’Assessore Romani per un nuovo ippodromo, la scomparsa di un qualsiasi atto ed iniziativa rispetto alla Fondazione, il silenzio che è calato sul “progetto Carbonara” per la Villa Reale, sono tutti segni che vanno nella direzione di favorire la presenza degli unici interessi dei privati, invece che salvaguardare la funzione pubblica del Parco e della Villa; sono tutte scelte caratterizzate dal non voler considerare minimamente le compatibilità ambientali e la priorità della conservazione del patrimonio verde cintato più grande e bello d’Europa.

E’ questo il segno inequivocabile di una Amministrazione che sta smantellando il Parco pezzo per pezzo , dal suo disegno originale e fondativo del Canonica, dalla capacità di riuscire a dis-fare quello che stesse vostre precedenti giunte, prima Multifiori e poi Mariani-Maffè, con il Piano Benevolo, erano riuscite a tutelare
State riuscendo perfino nella grande impresa di smantellare, non solo il Parco, ma perfino le vostre precedenti scelte cioè voi stessi.

La concessione del Golf: una gara senza gara, una scelta senza confronto.

Veniamo al Golf… innanzi tutto precisiamo ancora una volta di che cosa stiamo parlando e di quale è la dimensione quantitativa e qualitativa dell’area: stiamo parlando di una entità che occupa 90 ettari, cioè quasi un milione di metri quadrati in uso esclusivo di 700 persone soci di un club esclusivo, al quale se aggiungiamo i milioni di mq dell’Autodromo, del Parco, agli altri 2 milioni di visitatori l’anno rimane ben poco.
Fate voi l’equazione, se regge dal punto di vista dell’equità e della funzione pubblica del nostro principale polmone verde della città e ditemi se è giusto o meno..

Prima di entrare nel merito della nuova concessione, crediamo valga la pena soffermarsi su due dati politici, che dovrebbero far riflettere tutto il Consiglio. Tenere insieme interessi privati e interessi ambientali non è di destra o di sinistra ma è di buon senso.

Di questi tempi si parla e teorizza molto sull’importanza del confronto tra le diverse parti: maggioranza e minoranza, per trovare assieme soluzioni nell’interesse comune del paese e della città; ogni Sindaco non manca occasione un volta eletto di ripeterci di voler rappresentare l’insieme dei cittadini e non solo di chi lo ha votato. Se questo sforzo e volontà è stato fatto a denti stretti e timidamente, da parte del nostro Sindaco in occasione del nuovo Pgt, questa volontà non la stiamo riscontrando su molti altri temi importanti per la nostra città. Sul Parco e la Villa poi, ha prevalso “il tirare dritto”, il decidere subito: da qui ai prossimi venti anni.

Una città che su questi temi, ha sempre mostrato diverse sensibilità e posizioni, presenti in associazioni private (come la Sias e il Golf club Milano) e le associazioni ambientaliste, posizioni diverse presenti negli stessi cittadini. Sappiamo bene che ci sono anche posizioni contrapposte di chi legittimamente e in maniera motivata vorrebbe la permanenza in eterno o il superamento della attuali grandi strutture presenti nel Parco. Anche nel caso del Golf (dopo l’Autodromo), non si trattava di scegliere da che parte stare ma di cercare con pazienza punti di incontro tra la presenza delle strutture e i vincoli e il recupero ambientale, tra l’interesse privato e quello primario dell’uso pubblico.

No! Si è voluto scegliere anziché mediare, si è preferito sdraiarsi alle pretese dei gestori anziché come Comune sapere fare il proprio mestiere e saper porre condizioni nell’interesse più generale, si è preferito anticipare per i prossimi venti anni una idea di Parco che fa del suo consumo la sua principale identità.

Eppure, negli scorsi anni questo tentativo di mediazione di conciliazione era stato fatto, anche scontentando in parte proprio le associazioni ambientaliste che con le loro 3000 firme di cittadini (tra le quali la mia personale) ne chiedevano legittimamente l’allontanamento.
Ma qui si inserisce l’altro dato politico: anche in questa occasione il Comune di Milano che fu il soggetto che bloccò e ritardò qualsiasi soluzione, oggi guarda caso, lo troviamo solerte e “allineato e coperto” alla logica della geopolitica di schieramento omogeneo e non su quella degli interessi più generali

I contenuti della concessione: critiche, proposte,domande

Una delibera di Giunta per l’indizione della gara, due mesi di tempo per l’effettuazione, una unica busta aperta per un unico partecipante, guarda caso l’attuale gestore Golf Club Milano, l’assegnazione per altri 14 anni fino al 2022, con una base d’asta economica di 520.000 euro e vinta a 520.000 più 40 euro, dico 40 euro in più da quei “generosi signori” del Golf Club, meno di un gettone di un Consigliere Comunale... Grazie per lo sforzo...

Ditemi voi se questa è una cosa seria o è una burla, ditemi voi se questa era una gara rivolta effettivamente alla possibilità di più partecipanti oppure una gara disegnata e vestita a misura di quel unico partecipante, che neanche un sarto come Valentino sarebbe riuscito a cucire così bene.

Una concessione che si caratterizza per questi principali fattori:
- una lunghezza temporale spropositata e immotivata (14 anni)
- un adeguamento del canone inadeguato (60 centesimi al mq), che dava preminenza in termini di punti (60) al fattore economico, rispetto a quello ambientale (40) e questo in presenza di immobili importanti quali il Club house e piscina di proprietà dell’Amministrazione comunale e che da sole permetterebbero ben altri introiti al nostro Comune
- una assenza di qualsiasi intervento che vada nella direzione del recupero di aree all’uso pubblico, con l’esclusione della possibilità di una fruizione pubblica importante come l’ area della Roggia della Pelucca, opportunamente recuperata e restaurata; se vogliamo essere davvero precisi nel dettaglio, rispetto alla proposta della precedente Amministrazione Comunale che recuperava 15 mila mq, oggi se ne recupera la bellezza di 510 mq (0,05 ettari), predisponendo l’abbattimento peraltro di 36 alberi per recuperare spazio tra i reticolari posti tra autodromo e golf; infine il mantenimento tale e quale di una recinzione che sancisce simbolicamente e sostanzialmente il muro reticolare tra l’uso privato e l’esclusione della proprietà pubblica, senza minimamente prendere in considerazione invece possibili e innovative soluzioni arboree che avrebbero permesso con siepi e corridoio ambientali di conciliare l’autonomia dell’area,con una visualizzazione aperta e integrata nel Parco.
- su tutta la questione delicata e fondamentale che riguarda la rete idrica e il rischio derivato dall’uso dei fitofarmaci, la concessione, a fronte di un generico impegno a ridurre l’uso dei diserbanti, dall’altra prevede paradossalmente che i controlli che riguardano ciò, così come tutte le questioni idriche e ambientali, siano effettuate non da terzi imparziali ma da un ente di certificazione (“Impegnati nel verde” il titolo promettente dell’ente), che è parte della stessa Federazione Nazionale del Golf. E’ come se in un cantiere edile, si lasci alla stessa ditta costruttrice di realizzare i controlli sulla sicurezza del lavoro. Non ci sono tracce nella concessione della Pelucca, del Piano di rinaturazione dell’impianto, né su come verranno gestite le risorse idriche e delle necessarie misure di diversificazione e risparmio dell’acqua e infine ci si avventura con l’impegno di installare un piezometro, per misure di livello delle falde, quando c’è un pozzo quello della Fagianaia, che è quello più logico ed adatto a tale scopo.
- la ciliegina sulla torta è il maldestro e poco precisato tentativo di dare una veste sociale alla concessione, prevedendo la possibilità di visite scolastiche per l’iniziazione allo sport, in modo che da grandi possano improbabilmente usufruire dell’impianto, diventando soci “per i pochi spiccioli” previsti di quota associativa e allora la domanda sorge spontanea: alle scolaresche si andrà anche a spiegare che cosa era il Parco e cosa sta diventando?

L’ articolazione di questi ragionamenti, critiche e proposte, non sono per noi l’esercizio verbale e verboso rituale che si fa in questi casi, ma è il frutto di un lavoro che il gruppo del PD ha preparato con tecnici e competenze che in città ci sono e che andrebbero ascoltate e coinvolte. E’ la dimostrazione, che se ci fosse stato dialogo con questi mondi, ci sarebbe stata sì il rinnovo della concessione, ma con modalità e su contenuti diversi che avrebbero tenuto conto dell’insieme degli interessi e degli aspetti amministrativi, gestionali e ambientali.

Concludiamo, con delle domande, non casuali né retoriche, al Sindaco e all’Assessore Maffè.

1. qual è il motivo per cui non è stato richiesto il raddoppio del canone?
2. qual è il motivo per cui non è stata prevista una concessione di 6/7 anni, tempo che avrebbe permesso continuità della gestione ma anche ricerca di altre soluzioni altrove dell’impianto?
3. qual è il motivo per cui non è stata recuperata l’area del fontanile della Pelucca per l’apertura alle visite?
4. qual è il motivo per cui le certificazioni non sono state date ad enti terzi?
5. qual è il motivo per cui non si è prospettato più possibilità per l’uso sociale delle aree, degli impiantii e dello stesso uso dello sport del golf?

Di queste vostre scelte informeremo la città, della mancanza di risposte a queste domande ne dovrete rendere conto.
Statene certe che non rinunceremo al nostro ruolo di controllo delle concessioni appena stipulate e di prevenzione ad altre scelte che andassero ancora nella direzione di smantellare la funzione e il patrimonio del Parco e della Villa.
Perché è di questo che dovrete rendere conto alla città e ai cittadini di Monza.

Sergio Civati
Consigliere Comunale PD

Monza 11.6.2008

giovedì 12 giugno 2008

venerdì 6 giugno 2008

Vorrei si presenta!



Dal Blog che Vorrei (della Rivista che).
Sì, perchè c'è anche il Blog...

Finalmente avremo modo di incontrarci, conoscerci, presentarci. Giovedì 19 giugno alle 20,30 La Feltrinelli di Monza ci ospita per presentare La rivista che vorrei. Ci saranno il direttore Antonio Cornacchia e Antonio Piemontese. L'occasione è ghiotta perchè presenteremo anche il libro "Economia della felicità" insieme all'autore, Luca De Biase, giornalista, scrittore e responsabile di Nova24, il supplemento del giovedì del Sole 24 ore dedicato all'innovazione. Sarà un'occasione per parlare di web, gratuità, informazione e... felicità.

Non mancare, segnati l'appuntamento!

Ti aspetto
Gimmi

lunedì 2 giugno 2008

Piste ciclabili in Circoscrizione 5


Sulla base dell'immagine satellitare, in blu le piste ciclabili proposte, in giallo quelle esistenti. Fai click sull'immagine per ingrandirla.

Ho ricevuto dai baldi consiglieri di minoranza della Circoscrizione 5 (PD e Lista civica Faglia) il resoconto dell'incontro pubblico della scorsa settimana, dove hanno presentato alcune proposte per il quartiere, che poi è quello dove vivo anch'io.

In particolare mi sembra molto interessante il progetto di costruire una passerella ciclo-pedonale sulla ferrovia, che colleghi via Casanova, nel quartiere di viale Elvezia, con via della Birona ed il quartiere Cazzaniga.
I cittadini di viale Elvezia, da sempre dimenticati da tutte le amministrazioni e cronicamente isolati nel loro quartiere, grazie a questa passerella, unita ad una nuova rete di piste ciclabili verrebbero finalmente collegati a servizi vitali, quali l'asilo nido di via Debussy, la scuola di via Birona, il supermercato di via Boito, l'ospedale, la chiesa, gli autobus cittadini, banche, farmacie, negozi, etc..
E' da notare che questa passerella è stata già prevista nel Piano di Governo del Territorio di Monza approvato l'anno scorso.

La nuova rete di piste ciclabili, naturalmente, porterebbe beneficio a tutti gli abitanti del quartiere diretti sia all'ospedale che in centro, visto che si collega a quella già esistente lungo i viali Cesare Battisti e Regina Margherita.

In sostanza si propone il prolungamento della ciclabile già esistente che parte dal Palazzo della Scherma in via della Birona, proseguendo lungo la ferrovia, incrociando la passerella proveniente da via Casanova, per poi girare dietro la scuola elementare, tornare in via della Birona ed uscire su via Boito.
La stessa via Boito sarebbe interessata da un'altra pista, che partendo dalla chiesa del Carmelo, dove passa la pista già esistente lungo viale Cesare Battisti, passerebbe poi per le vie Clementi, Sgambati, Baraggia, raggiungendo l'ospedale nuovo.

Mi permetto solo tre osservazioni migliorative.
  • La nuova rete di piste può collegarsi in modo significativo ad altre piste se i lavori in corso della nuova rotonda di Piazza Virgilio prevederanno i raccordi adeguati con via Lario e Viale Lombardia, come proposto qui dall'associazione Monzainbici.
  • Per quanto riguarda la pista su via Boito, si potrebbe realizzare riducendo ad una sola corsia la carreggiata verso Nord. I flussi in quella direzione, li conosco bene perchè ci passo spesso, non sono mai eccessivi, mi sembra possibile ridurla. Non mi sembra il caso invece di toccare quella verso Sud, che soprattutto la mattina fatica molto a smaltire il traffico diretto verso il centro e viale Lombardia.
  • Il tratto di nuova pista proposto lungo la ferrovia potrebbe diventare poco frequentabile per motivi di sicurezza: forse varrebbe la pensa di fare un piccolo sforzo per studiarne la realizzabilità lungo la stessa via della Birona, ragionando sulla possibilità di estenderne il senso unico, che in vie residenziali di questo tipo, se ben realizzato è utile per ricavare spazio e moderare la velocità delle auto.
Se ti interessa, puoi vedere qui la mappa delle piste ciclabili esistenti a Monza e leggere tutte le proposte dell'Associazione Monzainbici, mentre puoi leggere qui i risultati della recente manifestazione per le piste ciclabili a Monza.

Buon lavoro agli amici della Circoscrizione 5
Gimmi