L'area della Cascinazza completamente allagata durante l'alluvione dell'autunno 2002
Si torna a parlare di una possibile vendita dell'area della Cascinazza. O meglio della società Istedin che la possiede.
Capitò già, l'anno scorso, proprio nel periodo decisivo per l'approvazione definitiva del nuovo Piano di Governo del Territorio di Monza. Il possibile acquirente allora era Giambelli, ma poi non se ne fece più nulla, tanto che l'annuncio della vendita mi apparve come una pura manovra di propaganda.
Ora si è fatta avanti un'altra cordata di società immobiliari. Leggo sulla stampa che si tratta della Brioschi sviluppo immobiliare, del gruppo Bastogi guidato da Matteo Cabassi, insieme ad Axioma e Lenta Ginestra. Queste società sono impegnate anche in altre operazioni immobiliari nella nostra città. Ne parla in dettaglio e con competenza Alfredo Viganò su Arengario, quindi mi limito a sottolineare che:
- Il prezzo di acquisto sembra essere molto superiore alle potenzialità edificatorie dell'area, perlomeno come sono state definite dal nuovo PGT, che la definisce in gran parte come agricola. Quali sono le aspettative degli acquirenti?
- E' evidente che le decisioni che prenderà l'assessore Romani nella annunciata variante al PGT avranno grandi ripercussioni sul valore dell'area. Cosa dobbiamo aspettarci? Perchè Romani mantiene il silenzio?
- In ogni caso, un eventuale aumento dell'edificabilità sull'area deve esssere sottoposta a serie verifiche idrogeologiche. Come è noto l'area non è più vincolata dal Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) solo grazie al progetto di un incredibile canale scolmatore che dal Parco aggirerebbe tutta Monza per poi riversare le acue nel Lambro, in modo che possano allegramente inondare SestoSan Giovanni e Cologno Monzese.
Ma come è possibile vedere nella foto all'inizio di questo articolo, l'area si allaga, eccome, ed il canale non lo costruirà mai nessuno, costa 168 milioni di Euro. - Inoltre, sull'area va studiato il Parco agricolo, in connessione con il Parco del Medio Lambro.
- Infine le aree agricole sono vincolate anche dal Piano Territoriale della Provincia di Milano. Per renderle edificabili necessario modificarlo oppure fare un altro emendamento "appositamente per Monza" alla legge urbanistica regionale.
Non si tratta solo di difendere il verde, ma di evitare che Monza diventi periferia indifferenziata di Milano, un grande quartiere dormitorio di lusso, dominato dalla speculazione immobiliare, congestionato dal traffico.
E' questo che vogliamo?
Gimmi
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