La società italiana è in continua trasformazione, il risultato elettorale è una fotografia che congela l'attimo. Molto difficile, quindi, capire veramente cosa sta succedendo, anche confrontando la fotografia con quelle precedenti. Perché il voto è mobile, molto mobile: in alcuni comuni del Nord, lo stesso giorno, alla regionali ha vinto alla grande il centrodestra, alle amministrative il centrosinistra, azzoppando un paio di esponenti del governo. Quindi gli elettori non si fanno più problemi di appartenenza.
E poi conta moltissimo l'astensione. io stesso ho fato fatica a convincere amici e parenti a votare. il discrimine tra votare e non votare è molto sottile, basta appunto un amico convincente. Quindi sempre più spesso si decide all'ultimo momento.
Detto questo, la realtà che esce da queste elezioni è dura e permanente.
Abbiamo perso, va detto chiaramente.
Abbiamo perso quattro regioni molto importanti.
Abbiamo perso l'occasione per invertire la tendenza, di fronte ad un governo sempre più in affanno.
Abbiamo perso l'occasione di dare segnali forti di rinnovamento
Ma siamo in piedi
Sì, mi sento di riprendere quello che mi ha appena scritto Bersani.
Siamo, in modo inconfutabile, il pilastro dell'opposizione. Abbiamo tutte le potenzialità per portare a termine il lungo cantiere del Partito Democratico, e costruire con gli altri una opposizione capace di ribaltare il risultato, alla prossima occasione.
Però dobbiamo cambiare
Non è possibile che siano ancora così poche le donne elette. Non è possibile che ci siano così pochi giovani. 10 100 1000 Nichi Vendola!
Ed anche sul programma, vogliamo ascoltare le tante persone che si impegnano sui contenuti alternativi a questo governo? Che siano viola o 5 stelle, meritano la nostra attenzione. Vogliamo scegliere definitivamente le energie rinnovabili e non il nucleare? Vogliamo dire qualcosa di intelligente sul legame tra legalità e la sicurezza? Nel programma, proprio di Bersani, questo c'era. Vogliamo dire chiaramente che siamo per i diritti di tutti, delle donne (vedi Ru 486) degli immigrati, dei più deboli.
Dai che ce la facciamo
Gimmi
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