venerdì 18 aprile 2008
Cambiare o scomparire
Che botta.
Ci sono ancora, tranquilli, ma ci ho messo qualche giorno perchè mi tornasse la voglia di scrivere e per cominciare a capire qualcosa. Dopo un evento di questo genere occorre sempre attendere che si posi il polverone. Le prime considerazioni sono un po' sparse, ma spero servano per iniziare un'analisi.
Questi due maledetti anni di governo Prodi hanno causato un vero disastro: da questo dobbiamo partire, secondo me, pur con tutto il rispetto per Romano Prodi che ci ha messo tutto il suo impegno, ed è l'unico che è riuscito a battere due volte Berlusconi.
E' il progetto politico che si è per due volte dimostrato fallimentare. La prima volta durò due anni, dal 1996 al 1998, i due governi successivi (D'Alema e Amato) attutirono un po' il colpo ma poi nel 2001, comunque, si è perso.
La seconda volta, ancora, neanche due anni e questa volta senza ammortizzatori. Governo caduto dopo innumerevoli problemi, litigi, senza ottenere molto per i suoi elettori. Anzi, chiedendo sacrifici senza fare a tempo a restituire nulla, lasciano il "tesoretto" in eredità alla destra. Bel risultato. Il primo che prova ancora ad adottare la "politica dei due tempi" (prima il risanamento poi lo sviluppo) mi sentirà.
E' evidente che di fronte ad un fallimento ripetuto di questo genere è necessario ora cambiare. Cambiare tanto. Cambiare veramente.
Per fortuna che grazie al costante lavoro di tanti che hanno creduto nell'Ulivo il processo di cambiamento è già iniziato da alcuni mesi. E questo ci ha impedito di crollare del tutto, anzi, in alcuni casi si è tenuto duro. Soprattutto, si è costruita l'alternativa per il futuro.
Non è secondario aver già costruito il Partito Democratico, che ora può guardare dritto negli occhi il suo avversario, il PdL. Anche a Monza, per esempio.
E poi c'è la Lega.
Accidenti, loro sono quelli che invece non sono cambiati per nulla. Il loro simbolo è lì, sempre uguale, e questa volta sono riusciti ad attirare di nuovo il voto di protesta.
Per fortuna che hanno una dirigenza per la gran parte di baluba ;-), altrimenti al Nord avrebbero già la maggioranza relativa, come avviene per i partiti autonomisti in Catalogna o in Scozia.
Sono voti parcheggiati. Dovremo esser bravi, molto bravi per recuperarne una parte, ma non certo seguendoli sulla stessa strada, perchè l'elettore preferisce sempre l'originale alla copia.
Ed infine la sinistra.
Difficile scrivere qualcosa, massima solidarietà per i militanti (un bel po' di meno per i dirigenti) e molta preoccupazione per la scomparsa dal parlamento di una componente molto importante. Rimando a quanto scrissi in dicembre dell'anno scorso.
Cambiare o scomparire, questo comunque è il tema.
Tornando alla situazione generale, in alcuni momenti mi sembra di assistere ad un film già visto.
Un filosofo tedesco del XIX^ secolo però scrisse che la storia si ripete sempre due volte: la prima volta in tragedia, la seconda in farsa.
Speriamo!
Gimmi
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