mercoledì 16 gennaio 2008

Autodromo: Sergio Civati in Consiglio Comunale


L'Autodromo di Monza, occupa una parte molto rilevante della superficie del Parco (da Google Maps)

Durante il Consiglio Comunale di Monza di ieri, 15 gennaio, Sergio Civati, consigliere del Partito Democratico, ha dato voce a nome di tutto il suo gruppo alle molte e fondate critiche sulla nuova concessione alla SIAS, che gestisce l'autodromo nel Parco di Monza.

Penso sia utile ed importante riportare integralmente il suo intervento, che contiene moltissimi spunti interessanti. Spero ti spinga ad aderire all'appello del Comitato per il Parco che trovi qui.

NB: i grassetti sono miei.

Sig. Sindaco Sig. Assessore al Parco e Villa Reale

Nel 2026, salute permettendo, avrò 80 anni e come cittadino, come frequentatore del Parco, come socio di un associazione ambientalista e come Consigliere Comunale avrei voluto, almeno essere da Voi consultato, rispetto a scelte che incideranno sulla mia vita e su quella del Parco per i prossimi venti anni, come quella fatta da questa Giunta il 23 di dicembre 2007.

Ho ben presente, che la legge vigente vi ha permesso di procedere alla deliberazione che riguarda il rinnovo della concessione SIAS per l’autodromo, ma abbiamo anche ben presente altre cose:
  1. Il mancato coinvolgimento del consiglio comunale, della commissione competente, delle associazioni
  2. I contenuti della concessione su tempi, soldi e proposte delle delibera
  3. Il grande assente nella concessione : il parco e la compatibilità ambientale
1. Il mancato coinvolgimento del consiglio comunale, della commissione competente, delle associazioni
  • Nel 2003 il Consiglio Comunale di allora, si era espresso unanimemente su un Ordine del giorno che individuava linee che permettevano di conciliare presenza dell’autodromo e tutela ambientale del Parco; odg che ci sembra abbia ampiamente smentito dalle decisioni prese da questa Amministrazione
  • Per una decisione così importante per l’Autodromo, per la a Città e per il Parco, avete completamente esautorato il Consiglio Comunale, nelle sue funzioni prerogative di indirizzo politico che gli compete, un’altra “bella prova” di mancata democrazia consigliare da parte vostra
  • La stessa commissione comunale, dopo un incontro di audizione dei responsabili della SIAS, non è stata informata e coinvolta nel confronto preliminare riguardo all’ipotesi che intendevate realizzare
  • Stesso trattamento è stato riservato alle associazioni ambientaliste, snobbate e non coinvolte, in una consultazione che avevamo anche noi sollecitato; ben sapendo che il rapporto con la cittadinanza non si esaurisce nel Consiglio Comunale.
  • Infine, è tristemente significativo, che stasera a distanza di oltre 20 giorni e prima del Consiglio Comunale, nessun consigliere, pur avendone fatta per tempo richiesta come il sottoscritto, non ha ancora in mano la delibera di giunta e con la concessione, non mettendoci di fatto, nella condizione di documentarci a dovere e soprattutto impedendoci di esercitare il nostro ruolo di consiglieri e di ciò, se permette lei Sig. Sindaco ne deve rispondere a questa aula, visto che questa volta, la firma è sicuro che sia la sua.
Rispetto a una scelta che riguarda più di 1/3 del nostro Parco, quasi venti anni della nostra vita personale e politica; quella che stiamo sollevando, non è meramente una questione di metodo, ma vi stiamo poniamo una questione politica: ma quale concezione avete della democrazia consigliare, del rapporto con la minoranza, del rapporto con i soggetti interessati in città?

2. Nel merito: i contenuti delle delibera su tempi, soldi e proposte

Ci limitiamo a una riflessione collegata alle poche informazioni che avete voi fornito alla stampa locale e dalle quali viene fuori una delibera-concessione con caratteristiche sostanzialmente e unicamente incentrate su tempi e soldi, tagliando di netto su tutta la parte di relazione con la compatibilità ambientale .

I tempi e i soldi della concessione

Capiamo, conoscendovi, pur non condividendo, la vostra lungimiranza nell’essere al servizio della concessionaria e non del Parco, ma sinceramente 19 anni di concessione e i contenuti “dettati e accettati” dalla SIAS ,assomigliano molto a una vostra “resa” senza condizioni.
  • Da una parte ci riserviamo un approfondimento giuridico e amministrativo se la procedura utilizzata è compatibile con la legislazione vigente oppure una temporalità di questo tipo, richiedeva invece una “gara” come forma di aggiudicazione;
  • Dall’altra avevamo tutti presente che la verifica dell’accordo con la FIA, previsto nel 2011 (cioè tra tre anni), richiedeva un segnale di impegno dell’amministrazione, affinché si potesse dare continuità allo svolgimento delle gare anche per il futuro; ma da qui a prefigurare e precostituire un futuro di venti anni ce ne passa; tra l’altro senza essere così sicuri che l’ente internazionale, con gli appetiti mondiali esistenti, dia automaticamente il proprio parere positivo su Monza nel2011; la proposta invece della precedente amministrazione di concedere un periodo intermedio per 10 anni, rispondeva a un punto di equilibrio, che teneva conto di una programmazione graduale negli interessi di tutte le parti interessate.
  • Riguardo al canone di concessione, il passaggio da 630 mila euro a 800 mila euro, ancorché per un periodo così lungo, appare più un adeguato sconto che un equo-canone come auspicato; mentre è ancor più grave la lacuna di non vedere dettagliato e vincolato tale canone rispetto a impegni e investimenti rivolti alla protezione dal rumore e alla conservazione del patrimonio ambientale.
  • L’idea poi che dal 2016 (perché proprio il 2016 e non subito?) si vada a riconoscere un 2% degli incassi al Comune, rischia di diventare più una dichiarazione di principio, che un vantaggio sostanziale, visto che negli autodromi di tutto il mondo e in particolare in quello monzese c’è un decrescere degli spettatori.
  • Infine, vorremo avere notizie del finora grande assente di questa delibera-concessione: Il Comune di Milano; vorremmo capire, al di là dell’ottimismo di maniera del nostro Assessore: a che punto è la sua formalizzazione e firma e sopratutto capire come mai lo stesso Comune che in situazione diversa politicamente rivendicava più soldi e meno tempo di concessione, oggi possa sdraiarsi sul più tempo e meno soldi;
3. Il grande assente nella concessione : il parco e la compatibilità ambientale

Ci sembrava che l’occasione di una così importante scadenza, come il rinnovo della Concessione, poteva essere una grande opportunità per trovare un punto di incontro tra interessi particolari (quelli della concessionaria) e più generali: il Parco e l’ambiente, sostenibili dall’Amministrazione che è chiamata a tutelare gli interessi più generali.

Da sempre abbiamo sostenuto, sia dal governo della città, sia dall’opposizione che l’Autodromo è un ospite del Parco e dal quale quindi dovrebbe accettarne le prioritarie regole di tutela ambientale; ci sembra viceversa che la concessione disegni un Parco ospite dell’autodromo.
Infatti, al di la di generiche affermazioni di principio, non cogliamo, così come invece proposto dalla precedente amministrazione, impegni, azioni, investimenti che vadano nella direzione di un equilibrio tra i due interessi.

Né sulla questione rumore, che dopo i ripetuti pronunciamenti, anche giuridici, avrebbe dovuto occupare un capitolo importante della proposta, in un tempo che a livello internazionale (citiamo il Belgio) si inizia ragionare sull’idea del Gran Premio a “impatto zero”, qui non ci si pone nemmeno la questione dell’impatto dall’inquinamento acustico.

Né sulla questione dell’aprire e/o recuperare aree verdi ad un uso proprio, cioè pubblico; anche su questo aspetto, la precedente amministrazione aveva aperto ad ipotesi di recupero di alcune aree importanti, in questa delibera questa amministrazione sembra non farne nessun cenno: queste non sono dimenticanze, sono scelte, sono concessione in proprietà privata di suolo e ambiente pubblico

Infine, due questioni, una presente nella convenzione: le sopraelevate e una assente nella convenzione, il progetto Guida Sicura, fanno da paradigma, della totale assenza di sensibilità ambientale di questa amministrazione.

Sulle sopraelevate, la vicenda è a tutti nota.
La precedente convenzione, prevedeva il suo abbattimento a spese del concessionario.
La precedente amministrazione, aveva ipotizzato un punto di incontro tra il mantenimento di una parte delle piste ma anche uno smantellamento di parte delle stesse, per un importante recupero dell’area e delle storiche prospettive paesaggistiche, il famoso “cannocchiale”
L’attuale concessione, non solo non chiede conto della spesa economica, non fatta dalla Sias (materia tra l’altro da approfondire) nel mancato abbattimento, ma introduce il concetto del recupero intero delle sopraelevate e “minacciando” (la parola mi rendo conto è grossa) paradossalmente , la stessa concessionaria di penalità se queste non verranno restituite alla precedente beltà….
L’indicazione sul recupero è chiara, molto meno ci è chiaro a farne cosa, in che modo, con quali utilità e finalità; coi soldi pubblici si intende conservare “un mostro ambientale sacro”.

Sul progetto “Guida Sicura” stranamente assente in convenzione e già oggetto di nostre interrogazioni precedenti.
La Regione Lombardia ha destinato come è noto 1 milione e 700 mila euro per finanziare la Sias, per la realizzazione di un centro di guida sicura
Sgomberiamo il campo dagli slogan e dalla propaganda: chi non è d’accordo nell’incentivare iniziative a tutela della sicurezza e dell’educazione stradale?
Quello che invece sinceramente e seriamente sospettiamo, è che man mano che stiamo istruendo la pratica, ci rendiamo sempre più conto che contorni e contenuti non sono chiari o vanno in altra direzione dagli obiettivi enunciati. Alcune domande allora sorgono spontanee:
  • In una situazione come quella del Parco, che da sempre è in mancanza cronica di risorse adeguate per il suo mantenimento, un parco che da alcuni anni è attaccato da epidemie che rischiano di farne morire una sua buona parte, era questa della guida sicura per la Regione la sua priorità’?
  • Per avere questi finanziamenti la Sias, dovrà adeguarsi alle linee previste dalla Regione stessa, ma allora non era meglio pensare all’individuazione di altri siti nel territorio per le stesse finalità? E non ci sembra una cifra spropositata rispetto alle finalità previste dal progetto oppure ci fossero altri obiettivi, andrebbero invece esplicitati
  • Ma un progetto così imponente non richiedeva che nella concessione se ne parlasse? E invece ci si pone come se il progetto fosse un’altra cosa della stessa convenzione?
  • E ancora… le aree individuate sono aree prospicienti il Roccolo – recentemente restaurato a cura di uno sponsor privato su iniziativa del Comitato per il Parco A.Cederna – e la Gerascia, due degli ambienti naturali e storici più preziosi del Parco, al di là delle rassicurazioni di maniera dell’Assessore Maffè e dei responsabili della Sias, come voi intendete nei fatti far sì che il progetto non penalizzi ulteriormente il patrimonio ambientale richiamato?
  • Infine, un dato politico, come minimo problematico. L'esclusività dell'attribuzione alla Sias del progetto, poi, fa riflettere ulteriormente: e in questo caso entra in gioco personalmente il sig. Ponzoni, che della Sias è ancora Consigliere d'amministrazione. Ci domandiamo, se ci sta bene (al di là degli schieramenti politici presenti in aula monzese) che un assessore regionale veicoli un finanziamento così cospicuo ad una società di cui è amministratore.
In conclusione

Questa lunga, ma necessaria riflessione, che avrebbe meritato un consiglio apposito e un franco confronto tra le diverse e legittime opinioni presenti in questo consiglio, prima di andare a fare la delibera del 23.12.07, non sarà una riflessione “a perdere” o meramente successiva a cosa ahimè fatte.

E’ infatti nostra intenzione, approfondire in tutte le sedi politiche e giuridiche la legittimità o meno di tale delibera, di portare a conoscenza la cittadinanza del merito delle scelte che la riguardano, sia come frequentatori del parco sia come spettatori nell’autodromo e sarà nostra intenzione continuare a vigilare, denunciare e soprattutto fare proposte diverse da quelle fatte da questa amministrazione, perché convinti che se la convenzione durerà 20 anni, il parco ha duecento anni e per altri duecento, come minimo dobbiamo continuare tutti a lavorare per farlo vivere e vivere bene anche quando io avrò 80 anni..

Sergio Civati
Gruppo consigliare Partito Democratico

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