giovedì 15 gennaio 2009

Autodromo di Monza in crisi


L'autodromo di Monza occupa una porzione rilevante del Parco Reale

Leggo sulla Rivista che Vorrei un articolo interessante: a quanto pare la crisi economica non porta solo cattive notizie.

L'Autodromo di Monza sta vivendo, come tutti noi, un periodo di crisi, e quindi vede diminuire gli eventi del suo calendario. Buona notizia per chi frequenta il Parco o abita nelle vicinanze: meno domeniche rovinate dal rumore assordante. Più tempo per godere del Parco senza traffico di automobili dirette all'Autodromo.

Ma non c'è solo questo: per sfruttare adeguatamente l'area e le strutture in concessione, la SIAS che gestisce l'impianto è costretta a percorrere strade nuove. Giornate di studio sui combustibili del futuro, iniziative in collaborazione con gli enti pubblici (magari anche per ottenere sponsorizzazioni...).

Visti i tempi che corrono, anche il progetto di "Stadio della Formula 1", ovvero la cementificazione di tutto il bordo pista, mi sembra tramontata per evidente insostenibilità economica.

A questo punto diventa ancora più evidente l'assurdità del rinnovo della concessione per 19 (diciannove!) anni. E non va dimenticato il ricorso ancora pendente.

Dall'altra parte, se l'Autodromo è in declino, si preparano buone notizie per il Parco e la Villa Reale. Si è avviato da tempo un processo istituzionale che porterà alla costituzione del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza.

Ne scriverò presto!
Gimmi

7 commenti:

Anonimo ha detto...

io faccio parte di quelli che non vogliono chiudere l'autodromo di monza. il circuito è stato costruito negli anni '20 e non penso che al massimo una ventina di persone sopportino il rumore delle competizioni motoristiche di monza. quindi penso che chi andava ad abitare lì nelle vicinanze sapeva a cosa andava in contro... e poi mi piacerebbe che avviassero una ristrutturazione al famoso ovale di monza così magari la formula indy e la nascar farebbero un pensierino anche qui in italia.

Giovanni Perego, detto Gimmi ha detto...

Caro Anonimo,

Il Parco di Monza è frequentato da migliaia di persone. Altro che 20. Basti ricordare cosa è successo il lunedì di Pasqua.

A portare la formula Indy a Monza penso già l'allora sindaco Multifiori nei primi anni '90. Non ci riuscì, perché chiedevano troppo.

Per fortuna, dico io.

L'Autodromo di Monza, come tutti gli impianti industriali, sta vivendo il suo declino.

La vera e nuova, ma anche antica attrazione potrà di nuovo essere la Villa Reale, ed il suo Parco.

Occorre solo prenderne atto.

Gimmi

Anonimo ha detto...

Ciao...abito da quando sono nato a 100 metri dall'autodromo e non capisco perchè c'è tutto questo accanimento per chiudere l'autodromo! se il motivo è il rumore, la gente che c'è venuta a vivere lo doveva già mettere in conto! è fra i 4 più famosi circuiti del mondo, è la storia dell'automobilismo...perchè distruggerlo?! cavolo siamo arrivati ad un punto della vita sociale che tutto è di disturbo, anche una semplice mosca!io ciò lo trovo assurdo! però gli stadi sono intoccabili! guai! tutt'italia ti trovi contro.

La villa reale è sempre stata un'attrazione, non lo metto in dubbio, però non credo che abbia più fascino dell'autodromo, con tutta la sua storia fatta di sfide, incidenti, grandi eventi ecc ecc.

veramente...faccio fatica a comprendere tutto questo.

Mauro

Giovanni Perego, detto Gimmi ha detto...

Ciao Mauro,

Anch'io ho frequentato il Parco e l'Autodromo fin da piccolo.
Ma ragionando, con il passare del tempo, sono arrivato a conclusioni molto diverse.

Penso prima di tutto che la questione Autodromo non sia solo rumore.
Anche se gli abitanti che hanno chiesto il rispetto delle normative antirumore, approvate recentemente, non hanno fatto altro che chiedere il rispetto della legge.
Ed infatti l'hanno ottenuto.

Ti invito a studiare prima di tutto come l'Autodromo è nato.
E prova un po' a pensare cosa succederebbe se oggi qualcuno proponesse di costruirne uno in un Parco storico, che so, all'Uccellina o al Circeo.

Ancora, di fronte alla crisi dell'automobilismo, ti invito ad immaginare cosa potrebbe succedere se il Parco e la Villa Reale venissero restaurati.
Penso non abbiano molto da invidiare rispetto alla reggia di Caserta, piuttosto che a Schonbrunn.

Avremmo ripristinato un bene culturale ed ambientale di inestimabile valore.

Se la Villa ed il Parco fossero gestiti in modo adeguato, il territorio ne riceverebbe anche un notevole introito dovuto al turismo, molto superiore a quello dell'Autodromo che lavora veramente tre giorni all'anno.

Insomma, da una visione nata all'inizio del XX^ secolo (la velocità, i motori...) potremmo finalmente giungere ad una visione adeguata al XXI^ secolo: la valorizzazione delle risorse ambientali e culturali, il vero rispetto per l'ambiente.

Cordialmente
Gimmi

Anonimo ha detto...

invece di lamentarvi del rumore delle competizioni motoristiche potevate essere più intelligenti e non andare ad abitare lì vicino perchè lo sapevate a che cosa andavate incontro..se io controllavo l'autodromo di monza per dispetto facevo ospitare più gare possibili..e poi l'autodromo di monza veramente non lavora 3 giorni all'anno perchè molti fine settimana ci sono categorie minori e poi oltre alla formula 1 ci sono la superbike e il mondiale prototipi..

Giovanni Perego, detto Gimmi ha detto...

L'Autodromo di Monza è stato già condannato per aver violato la legge riguardo al rumore.

E questo dovrebbe già dire tutto.

Aggiungo che quello del rumore è solo uno dei problemi.

Prova a pensare cosa succederebbe, se oggi qualcuno proponesse di realizzare un autodromo nel Parco dello Stelvio, piuttosto che in quello dell'Argentario...

Gimmi Perego

Anonimo ha detto...

vabbè sarà.. io l ha penso in quel modo..